Cresce l’utile, ma calano i ricavi Hera, dividendo da 14 centesimi
Il bilancio 2023 della multiutility. Bene il margine operativo, titolo giù in Borsa
Si è chiuso con un utile netto di pertinenza degli azionisti a 375,2 milioni, in crescita del 16,5% sull’anno precedente, l’esercizio 2023 di Hera il cui margine operativo lordo si è attestato a 1.494,7 milioni, in aumento del 15,4% rispetto ai 1.295 milioni del 2022 mentre i ricavi sono risultati pari a 14.897,3 milioni in calo del 25,8% rispetto ai 20.082 milioni del 2022. Questo, spiega la multiutility della via Emilia «principalmente per la normalizzazione dei prezzi delle commodities energetiche e dei volumi gas, delle minori attività di intermediazione e del clima mite registrato nella prima parte dell’anno».
Nel corso 2023 gli investimenti operativi del gruppo, al lordo dei contributi in conto capitale, hanno raggiunto gli 815,8 milioni in aumento del 15% mentre l’indebitamento finanziario netto è sceso a 3.827,7 milioni rispetto ai 4.249,8 milioni al 31 dicembre 2022. Alla luce dei risultati raggiunti, il cda di Hera ha deciso di proporre la distribuzione di un dividendo di 14 centesimi per azione, in rialzo di 1,5 centesimi rispetto all’ultimo dividendo pagato con un incremento percentuale del 12%. Lo scorso anno, ha sottolineato l’ad del gruppo, Orazio Iacono, «la normalizzazione dei prezzi energetici ha permesso di ridurre il capitale circolante netto e di abbassare l’indebitamento finanziario netto del 10%, ottenendo così un significativo miglioramento della struttura patrimoniale e finanziaria. Il gruppo ha quindi riguadagnato l’usuale flessibilità finanziaria, per continuare a cogliere le opportunità di crescita nei mercati di riferimento ancora altamente frammentati».
Oltre a un utile netto di pertinenza degli azionisti ammontato a 375,2 milioni, in crescita del 16,5% sull’anno precedente, Hera ha riportato un risultato netto, al 31 dicembre 2023, in crescita del 12% raggiungendo quota 417 milioni rispetto ai 372,3 dell’anno precedente. Numeri, però, non premiati dalla Borsa tanto che il titolo ieri ha chiuso in calo dell’1,45%.
Intanto, sul versante delle relazioni sindacali, a distanza di alcuni giorni dalla comunicazione in cui Hera informava che il blocco delle relazioni potrebbe mettere a rischio il premio di risultato, i sindacati tornano ad attaccare. «L’indifferenza mostrata finora non fa che deteriorare ulteriormente il clima aziendale e l’immagine del gruppo internamente ed esternamente. È tempo per l’azienda di abbandonare la propaganda e intraprendere un cambio di rotta significativo, con un dialogo che affronti realmente i problemi», fanno sapere Filctem-Cgil, Fp-Cgil, Femca-Cisl, Flaei-Cisl, Fit-Cisl, Uiltec-Uil e Uilt-Uil da Ferrara. «A differenza dell’azienda, che sembra voglia penalizzare le migliaia di lavoratori e lavoratrici con le minacce, noi difendiamo i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici di Hera. Ci aspettiamo che il gruppo si assuma le proprie responsabilità, non solo nella trasparenza dei dati relativi al premio di risultato, ma anche nell’erogazione delle quote economiche».