Corriere di Bologna

Segrè: «La fretta abbatte la qualità, a volte i progetti vengono appaltati alle agenzie... E abbiamo smesso di fare monografie»

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«Mi pare che oltre all’eccesso di burocrazia il sistema sia un po’ degradato, nel romanzo paragono i like a un sistema valutativo che si basa sui rimandi, quasi una moltiplica­zione dei pani e dei pesci ma artificial­e. Un tempo non era così».

«Contavano le monografie, i saggi che avevano una costruzion­e ben precisa. Ora non li fa nessuno, si tende a moltiplica­re il numero di pubblicazi­oni e se poi si chiede a un ricercator­e quant’è un ettaro di terra, si rischia di non avere una risposta».

«L’analisi quantitati­va ti porta fuori dalla realtà. Io sono tornato a fare esami solo orali ai miei studenti. Un metodo qualitativ­o rispetto a test scritti o tesine che oggi possono essere realizzate anche con Chat GPT. Ma vale anche per valutazion­i di professori di prima fascia, è sempre più complicato capire chi ha fatto un lavoro. Anni fa con il rettore Calzolari mettemmo a punto un sistema all’epoca innovativo».

«Non si tratta di dire che funzionava meglio quando eravamo giovani, ma di evitare perversion­i e usare valutazion­i più qualitativ­e. Con soglie minime da raggiunger­e prima di chiedere: ma quanto vali veramente? Solo che per valutazion­i di questo tipo occorre tempo, mentre oggi si fa tutto in fretta. A volte la stesura di progetti di ricerca viene appaltata ad agenzie, per non parlare del sistema delle riviste, che non sempre incentivan­o la qualità». no a stare sopra una soglia minima, ma non c’è dubbio che ormai sono in una fase diversa».

«L’Alma Mater è un’ottima base di partenza, perché non è un mega-ateneo ma non è nemmeno troppo piccolo. Quindi consente anche di sviluppare quell’interdisci­plinarietà oggi fondamenta­le, di cui anche i sistemi valutativi dovrebbero tenere conto. Per la mia ricerca sulle eccedenze nei supermerca­ti mi sono rivolto a un’antropolog­a che è stata decisiva, perché mi ha aiutato a trovare soluzioni che non avevo».

 ?? ?? ● L’intervista di Segrè chiude il nostro dibattito sullo stato della ricerca scientific­a, aperto dopo l’intervento di Giuseppe Remuzzi sul numero dell’11 febbraio de «La Lettura» del «Corriere della Sera». Sulle nostre pagine hanno scritto anche Alberto Credi, Luca Morandi e Michela Milano
● L’intervista di Segrè chiude il nostro dibattito sullo stato della ricerca scientific­a, aperto dopo l’intervento di Giuseppe Remuzzi sul numero dell’11 febbraio de «La Lettura» del «Corriere della Sera». Sulle nostre pagine hanno scritto anche Alberto Credi, Luca Morandi e Michela Milano

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