Il Comune attacca «protesta violenta» Ma Coalizione «manganelli inaccettabili»
«Quando sei lì con i bastoni e incappucciato, che cerchi lo scontro con le forze dell’ordine, è chiaro che l’obiettivo è un altro. Non possiamo accettare questo metodo: i bambini, i ragazzi e la comunità intera non si meritano questo vergognoso spettacolo. Si possono sempre esporre le proprie ragioni e farsi sentire senza violenza». È un duro Simone Borsari quello che, a nome di Palazzo d’Accursio, ha condannato i fatti non centellinando le parole. «Fermare un cantiere per la realizzazione di una scuola pubblica — ha scritto ieri l’assessore ai Lavori pubblici — e occupare un parco impedendo ai cittadini di usarlo non è ammissibile. Lo dico con grande amarezza, perché la violenza non è mai la strada da percorrere. Temo che gli scontri siano un epilogo già scritto da tempo e deliberatamente cercato da alcuni occupanti. Viene il sospetto che il rifiuto anche della sentenza del Tribunale, adito dagli stessi comitati per poi censurarne l’esito, sia l’ennesimo espediente per bloccare i lavori della nuova scuola e imporre la volontà di pochi a scapito della comunità intera e di un progetto approvato». Ma non ci stanno i Verdi che ribaltano le accuse al Comune: «Mai più dobbiamo assistere — ha detto ieri il coportavoce di Europa Verde a Bologna, Danny Labriola — alle scene vergognose a cui hanno assistito i bambini delle Besta andando a scuola. Questa giornata segna uno spartiacque tra un passato che non dimenticheremo e un futuro migliore e quando ricorderemo questa giornata ci chiederemo: davvero la polizia in tenuta anti sommossa proteggeva chi tagliava gli alberi e non chi li difendeva? Il Comune dialoga così con cittadini, giovani e anziani, che si battono per difendere l’ambiente e la salute. Una guerra contro chi vorrebbe salvare gli ultimi fazzoletti di verde in città». Rincara la dose Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde in Regione: «Non è mai un bel vedere, quando inermi cittadini, giovani e anziani, che oppongono resistenza non violenta vengono affrontati con durezza dalle forze dell’ordine. Che fosse deciso ad andare avanti rispetto alla demolizione della esistente
Ira di Verdi e Potere al Popolo «Dal Comune una guerra contro chi vuole salvare il verde: pagina vergognosa i manganelli usati contro chi esprime dissenso»
scuola Besta e all’abbattimento degli alberi il Comune lo aveva fatto capire. La modalità dello sgombero dell’area resta però una pagina non edificante, tanto più perché chi oggi protestava lo faceva in difesa di alberi che sono un bene comune». Al parco Don Bosco ieri mattina c’era anche il consigliere dei Verdi Davide Celli, in rottura con Lepore da mesi. «Se non difendiamo gli alberi noi, chi li deve difendere? — ha detto ieri —. Non c’è alcuna trattativa aperta tra Europa Verde e il sindaco su questa questione». «Questa è la normalità che la giunta Lepore-Clancy vuole mostrare ai bambini delle Besta: nessun confronto, manganello per chi dissente e si organizza», ha attaccato anche Potere al Popolo. Coalizione civica è uscita allo scoperto in serata dopo una riunione di maggioranza urgente, segnando una cesura netta sulle modalità dello sgombero: «Come comunità politica vogliamo dissociarci dalla gestione dell’ordine pubblico. La nostra città non può accettare una gestione delle manifestazioni di dissenso di questo tipo». Per il resto il principale alleato del Pd difende il progetto pur criticando la scarsa partecipazione nel dibattito: «Pensiamo che le nuove Scuole Besta avranno indubbi vantaggi ecologici, sociali e di accessibilità rispetto alle attuali» ma «non crediamo che la gestione del processo sia stata all’altezza dell’importante piano di edilizia scolastica che l’Amministrazione sta mettendo in campo e non crediamo nella repressione del dissenso attraverso i manganelli che non sono mai un’accettabile risposta a chi manifesta. Questa gestione dell’ordine pubblico è inaccettabile, non rappresenta la nostra città, la critichiamo e ce ne dissociamo, nella convinzione che si debbano trovare alternative che permettano dialogo e anche contestazione». L’altra parte dei residenti, quella a favore delle nuove Besta, ieri ha ribadito «lo sconcerto rispetto alle modalità d’espressione del dissenso, sproporzionate e fuori da ogni logica — fa sapere il portavoce Daniele De Finis —. E causa sconcerto il fatto che non si rispetti il volere di una maggioranza democraticamente eletta e si accusi chi è d’accordo con il progetto di voler attentare alla salute dei cittadini». A nome del Pd condanna i fatti di ieri Enrico Di Stasi: «Si vuole impedire la costruzione di una nuova scuola, il progresso, i cambiamenti della città. Non è più accettabile che una minoranza occupi il parco e decida a nome di tutti , instaurando un clima di paura e di tensione».