«Ex Magneti Marelli, tutti gli investimenti per Crevalcore»
«L’obiettivo è entrare nella fabbrica di Crevalcore entro l’1 giugno. Il progetto è solido e competitivo: con i 152 lavoratori che assorbiremo arriveremo a circa 300 addetti e a 50 milioni di fatturato nel 2025», di cui 32 realizzati nell’impianto di Crevalcore. È l’orizzonte di Simone Ferrucci, ad di Tecnomeccanica, che ha presentato in Regione il piano di reindustrializzazione dell’ormai ex stabilimento Marelli di Crevalcore, che il gruppo controllato dal fondo di private equity Kkr aveva deciso di chiudere lo scorso ottobre e che ora rinasce proprio grazie all’azienda piemontese attiva nel settore dei componenti in alluminio per l’automotive. Tre i pilastri con un investimento iniziale di 22 milioni: le lavorazioni di pressofusione già presenti nel sito, che sarà riqualificato nell’automazione e con nuove presse; l’inserimento di produzioni che fanno capo a Tecnomeccanica, la cui capacità è satura; l’arrivo di una dozzina di centri di lavorazione dallo stabilimento di Argentan in Francia, che Marelli ha dismesso. Esulta l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, che assicura il dialogo col Mimit e il pieno sostegno sul fronte della formazione dei lavoratori. Soddisfatte Fim-Fiom-Uilm che, con i segretari Simone Selmi, Massimo Mazzeo e Giuseppe Di Stefano, ricordano la conditio sine qua non degli «esuberi zero». «È stato un tavolo importante con un imprenditore che ci ha messo la faccia — commenta Colla —, ha spiegato in modo preciso il piano industriale e la sua evoluzione. L’operazione sta nei criteri che ci eravamo dati: la reindustrializzazione di Crevalcore e investimenti di grande qualità». Già fissato al 16 aprile il prossimo incontro su ammortizzatori e pensionamenti. Era il 12 marzo quando Marelli aveva concesso l’esclusiva a Tecnomeccanica, che aveva prevalso su Niche Fusina, la negoziazione finale per l’acquisizione del sito. «Il settore target, e che ora copre il 90% del nostro mercato, resterà l’automotive — analizza l’imprenditore –, ma vogliamo ampliare la nostra gamma prodotto grazie alle competenze tecnologiche». La meccanica che diventa meccatronica, insomma. Marelli resterà il maggior cliente, ma si diversificheranno i committenti. Parallelamente, Tecnomeccanica chiede ad Invitalia di entrare nell’azionariato. Non sono esclusi nuove assunzioni. Marelli continuerà ad assicurare la produzione nei primi due anni.