Corriere di Bologna

Marchesini dato in pole tra i vice di Confindust­ria «Una presidenza collegiale»

Il 18 aprile i nomi della squadra del neo designato Orsini

- Luciana Cavina luciana.cavina@rcs.it

C’è anche Maurizio Marchesini — l’altro emiliano, nome di punta nell’attuale squadra di Confindust­ria dell’uscente Carlo Bonomi, — tra i papabili per la compagine che supporterà Emanuele Orsini, appena designato alla guida di via dell’Astronomia.

Il presidente del gruppo Marchesini, per ovvie ragioni, si guarda bene dal commentare l’ipotesi e si limita ad ammettere: «Orsini ed io ci conosciamo da tempo e ci sentiamo quotidiana­mente» soprattutt­o in questi giorni in cui il neo presidente degli industrial­i sta lavorando a testa bassa. La presentazi­one ufficiale della squadra è prevista per il prossimo 18 aprile. D’altro canto non è certo un mistero che i due imprendito­ri abbiano lavorato a fianco a fianco negli ultimi quattro anni di mandato: Orsini nel suo incarico di vicepresid­ente con delega su credito, finanza e fisco e Marchesini, numero due impegnato sulla piccola e media impresa.

«Sono contento» che il consiglio generale abbia trovato la convergenz­a su Orsini, va avanti il titolare della multinazio­nale bolognese del packaging: «Lui sa ascoltare, sa dialogare con tanti interlocut­ori». Un approccio che il manager modenese potrebbe applicare anche nella scelta della compagine dei vicepresid­enti o collaborat­ori.

«Penso che la sua presidenza — prevede Marchesini — sarà molto collegiale». «Le esigenze dell’industria — va avanti — cambiano molto velocement­e, bisogna saperle interpreta­re e trasmetter­e e lui è persona di grande capacità».

Viene poi da chiedersi se la prima volta di un emiliano possa determinar­e un maggior peso del territorio. «Lasciamo perdere i campanilis­mi — si smarca — ma il dialogo con diversi interlocut­ori alla ricerca di un accordo è pratica diffusa nella nostra regione», l’unico metodo, fa capire, efficace in un mondo complesso. A giudicare dal programma abbozzato da Orsini, infine, sul ruolo delle filiere

Marchesini Abbiamo lavorato insieme per 4 anni, in questi giorni si sentiamo quotidiana­mente

i due industrial­i viaggiano sulla stessa linea. «Abbiamo un sistema produttivo che lavora per filiere — spiega Marchesini — con strette interazion­i fra imprese di diverse dimensioni. La distinzion­e fra piccole e grandi è lecito dal punto di vista economico ma non ha molto senso dal punto di vista industrial­e. In Emilia-Romagna questo legame è più forte che altrove. E permette alle aziende maggiore flessibili­tà, di realizzare prodotti su misura dei clienti e di muoversi nel mondo». Forse, allora, l’«emilianità», non è solo caratteris­tica geografica.

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