Corriere di Bologna

«Morbidi sotto canestro Troppi punti concessi a un solo giocatore»

- Marco Vigarani

Boccone decisament­e amaro per Attilio Caja che è tornato dalla Sicilia con una sconfitta inattesa, al cospetto di una Agrigento che ha disputato la gara perfetta per mettere nel sacco la sua Fortitudo. «Compliment­i agli avversari che hanno giocato una partita gagliarda e vissuto un’ottima giornata. Ci hanno sempre creduto e non si sono mai disuniti, continuand­o sempre a giocare a ritmo basso per cerPoca care di restare aggrappati alla partita nel punteggio anche di fronte ai nostri tentativi di allungo. Siamo rimasti avanti per 35 minuti su 40 ma alla fine loro hanno trovato giocate importanti nel momento decisivo».

Alla Fortitudo non è riuscita la solita giocata con fuga importante nel terzo quarto e alla fine si è fatta riprendere e superare nel finale, pur giocando di fatto contro quattro giocatori che hanno prodotto 76 punti su 81 dei siciliani. La lente d’ingrandime­nto di Caja è finita in particolar­e su due situazioni che hanno deciso la sfida in favore dei padroni di casa: «Appare chiaro che difensivam­ente possiamo recriminar­e per i 10 rimbalzi offensivi concessi a Polakovich e per i 32 punti realizzati da Ambrosin. In questi due numeri penso che si trovi la chiave di lettura di una partita in cui abbiamo superato la soglia degli 80 punti subiti. Sono queste le situazioni che ci hanno condannato alla sconfitta, evidenteme­nte chi doveva arginarle non ce l’ha fatta». presenza dentro l’area con i lunghi e scarsa consistenz­a della difesa su un giocatore che ha prodotto gran parte del bottino avversario: sono due elementi su cui si può lavorare in allenament­o e proprio per questo motivo rendono forse la sconfitta meno amara. Al pari del ritorno di Pietro Aradori che, con un solo allenament­o nelle gambe, ha giocato 25 minuti risultando il migliore realizzato­re biancoblù con 15 punti.

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