Corriere di Bologna

Sindacati: «In regione 4 infortuni al giorno»

- (al.te.)

L’obiettivo sarebbe morti zero. Anche se nei primi due mesi del 2024 in Emilia-Romagna gli infortuni sono passati dagli 11.243 del 2023 ad 11.820, quasi 600 in più. Anche per questo, giovedì si fermano gli addetti di tutti i settori privati per lo sciopero nazionale indetto da Cgil e Uil. L’astensione dal lavoro durerà quattro ore; otto per l’edilizia, legno, lapidei, cemento e laterizi. I due sindacati, manca la Cisl, chiedono al governo e alle aziende più sicurezza, una giusta riforma fiscale e un nuovo modello di sviluppo e di fare impresa. «Oltre a un forte aumento degli infortuni in ambito scolastico – rileva il leader della Camera del Lavoro regionale Massimo Bussandri –, ci sono quasi 250 infortuni in più sul lavoro in due mesi, circa quattro al giorno. Mentre i morti sono passati dagli otto dello scorso anno ai nove di quest’anno. E non perché si sta lavorando di più, anzi si lavora di meno: stanno aumentando le ore di cassa integrazio­ne». «Questo sciopero è necessario – aggiunge il segretario generale Uil Emilia-Romagna, Marcello Borghetti – per contrastar­e un modello di società in cui il profitto viene prima della vita umana». Ci saranno iniziative da Piacenza a Rimini. A Bologna i presidi saranno: dalle 9.30 alle 11 in viale Masini, dalle 13 alle 15 zona industrial­e di Calderara di Reno, dalle 13 alle 14 davanti Caffitaly in Appennino, dalle 8 in Interporto, dalle 9 alle 13 a Funo davanti alla Reagens, dalle 13 alle 14 all’Ikea di Casalecchi­o e dalle 14 sotto la Torre Unipol di San Lazzaro di Savena.

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