Corriere di Bologna

Fortitudo, il k.o. alimenta un’assurda dietrologi­a

- Enrico Schiavina

Entrando in una settimana impegnativ­a, due partite in arrivo al PalaDozza contro avversarie di livello medioalto, Treviglio domani e Torino domenica, vien da chiedersi se sia il caso di preoccupar­si per la Fortitudo (nella foto Ciamillo, il tecnico Attilio Caja) inciampata ad Agrigento. Allungata la squadra, inserito Giuri e reinserito Aradori, spalmato il minutaggio su dieci uomini come mai si era visto quest’anno, la Flats Service ha preso male la sua prima partita con l’assetto rinnovato, quello pensato per dare l’assalto all’ultima tranche di stagione. 36 minuti avanti quasi giochicchi­ando prima della resa in un finale scialbo non sono certo piaciuti, ma giustifica­re una prova così grigia pensando che sia stata prodotta volutament­e, non ha senso. Eppure la teoria che circola già da tempo, quella secondo cui per la Effe è meglio arrivare terza che seconda evitando così lo spauracchi­o Trapani ai playoff, ha preso ulteriore forza, dando fiato alle trombe della dietrologi­a. Costringen­do il club a ribadire l’ovvio, cioè che ogni partita si gioca sempre per vincerla, mentre nemmeno ci sarebbe bisogno di ricordare che col terzo posto si perde il fattore campo in semifinale, rischiando alla finale di non arrivarci neanche. La realtà è che Agrigento ha azzeccato la sua partita migliore dell’anno e la Flats una modesta, in un turno in cui tutte le ultime in classifica hanno fatto imprese contro squadre di classifica molto superiore, cosa nemmeno insolita a questo punto della stagione per le piccole in disperata lotta per la salvezza. Il weekend ha detto che è matematico ormai per la Effe, dopo la doppia al PalaDozza chiusura proprio a Trapani domenica 24, finire seconda o terza. In ballo con Udine, stessi punti ma una gara in meno: Rieti in casa e Cantù fuori.

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