Dumont apre Bellaria Film Festival Tra giovani e feste
La prima italiana del film L’Empire di Bruno Dumont, Orso d’Argento a Berlino e in uscita il 6 giugno, rivisitazione burlesca di uno scontro di entità aliene che rielabora l’eredità culturale dell’Occidente con le sue regge e le sue cattedrali. Il film sarà il primo titolo a inaugurare il circuito di «Sale Anteprima», una serie di schermi d’essai tra Emilia-Romagna, Marche e Toscana nate dalla collaborazione tra Giometti Cinema e «Bellaria Film Festival». E poi il Premio Filmidee a La chimera di Alice Rohrwacher come film più significativo dell’anno. Per l’occasione presso il Palazzo del Turismo di Bellaria verrà allestita una mostra fotografica degli scatti della fotografa di scena, Simona Pampallona, e avrà luogo un incontro con la regista.
Sono due delle novità del 42esimo «Bellaria Film Festival», storica vetrina del cinema indipendente italiano. Dall’8 al 12 maggio, titolo «Il futuro è un mare antico», alle due sezioni competitive dedicate al cinema italiano (Casa Rossa e Gabbiano) ne aggiungerà un’altra di film internazionali (Casa Rossa Internazionale) presentati in anteprima e accompagnati dai registi. Con in aggiunta una sezione retrospettiva dedicata alla storia del festival.
Al terzo anno con la direzione artistica di Daniela Persico e sempre organizzato da Approdi, start-up di cinema d’autore, le giornate si concluderanno con una festa per i dieci anni del Fondo regionale legato alla legge cinema dell’Emilia-Romagna, sulla spiaggia di fronte al Cinema Apollo. Prima un programma che andrà da Dumont ad Alice Rohrwacher, sottolinea la direttrice Persico, «passando per un’interprete come Barbara Ronchi che in Io e il secco dà vita a un nuovo indimenticabile personaggio di madre accanto al piccolo e sorprendente attore Francesco Lombardo, di Riccione. Insieme a loro festeggeremo l’apertura di un festival che vedrà strutturarsi sempre di più il versante dedicato ai giovani professionisti, con l’attrice Greta Scarano che verrà a parlarci della sua prima esperienza da regista proprio sul nostro territorio. E si chiuderà cantando al ritmo di rap con il documentario musicale Booliron di Francesco Figliola, segno di quella tendenza romagnola a creare il nuovo con irriverenza e fervore». L’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori annuncia nel frattempo di stare valutando di rendere il sostegno più stabile al festival con un impegno triennale.