Omicidio via Larga, la pm chiede l’ergastolo
Ergastolo per tutti gli imputati. È quanto ha chiesto la pm Anna Cecilia Maria Sessa ieri nel processo per l’omicidio di Kaled Maroufi, 25enne tunisino torturato e ucciso il 12 luglio 2022 da cinque suo connazionali. Gli imputati Attia Hamza, Mohamed Waz, Iheb Jawadou, Azer Marzouk e Hosni Nafzaoui, tutti poco più che ventenni, sono accusati di sequestro di persona e omicidio pluriaggravato per aver picchiato fino alla morte la vittima.
Kaled Maroufi era accusato dai suoi complici di essersi impossessato e aver fatto sparire un bottino di orologi di lusso e cellulari che la banda aveva rapinato pochi giorni prima a Rimini. Per questo i cinque lo sequestrarono e torturarono per ore in un capannone abbandonato di via Larga. Dall’autopsia è emersa la crudeltà con cui il ragazzo fu colpito ripetutamente con un bastone, un coltello, calci, pugni, sfregiato e mutilato. «Nella mia carriera professionale non ho mai visto nulla di simile» ha testimoniato in aula il medico legale Matteo Tudini, spiegando che l’esame aveva fatto rilevare più di 120 punti di frattura ed ematomi.
Dal telefono di Hamza, poi, i carabinieri hanno anche estrapolato un video, cancellato, girato durante le torture con la vittima ormai quasi moribonda che viene ancora colpita e accoltellata, insultata. «Ladro, ladro, dimmi dove gli hai messi» gli intimava Hamza riferendosi ai preziosi spariti. Il giovane venne abbandonato in una pozza di sangue, mentre i cinque responsabili della sua morte tentarono di scappare ma furono rintracciati e arrestati dagli agenti della Squadra mobile. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Stella Pancari, Francesca Grandi, Alessandro Cristofori, Francesco Saggioro, Vito Conte. (an.b)