Corriere di Bologna

«Ci siamo rivolti a ditte di livello E non è facile trovare specialist­i»

Bernabei: «La nostra priorità ora è stare vicino alle famiglie»

- Di Marco Merlini

«Abbiamo visto gli effetti, a tempo debito si faranno tutti gli accertamen­ti del caso. Non abbiamo idea di cosa sia accaduto. Ora non è opportuno. Non ha senso fare congetture, perché non c’è la possibilit­à di fare alcuna verifica sul campo». L’amministra­tore delegato di Enel Green Power Salvatore Bernabei risponde piccato alla domanda di un cronista che chiedeva se si stessero facendo delle ipotesi sulle cause dell’esplosione alla centrale di Bargi. «Allo stato attuale, no», taglia corto.

Ma a riscaldare gli animi è soprattutt­o il tema dei subappalti, su cui peraltro la Procura sta facendo i necessari approfondi­menti. Bernabei, però, respinge al mittente qualsiasi tipo di accusa: «Quello che voglio ribadire — spiega in conferenza stampa — è che non c’è nessuna catena di subappalti, non esiste proprio.

Le singole aziende hanno preso decisioni in autonomia, ma non c’è alcuna catena di subappalti».

L’amministra­tore delegato cerca di ricostruir­e i legami che hanno unito la sua azienda a chi lavorava sul campo per dare forma agli aggiorname­nti tecnologic­i di cui aveva bisogno la centrale idroelettr­ica: «Enel Green Power è il committent­e di questi lavori — prosegue Bernabei — e ha incaricato ditte di primissimo livello, come Siemens, Abb e

Voith, proprio perché si tratta di attività molto specialist­iche. Queste aziende stavano lavorando su nostro incarico ed è una loro decisione quella se avvalersi di personale proprio o di cercare profession­alità altrove». Per il dirigente, nel settore in cui Enel Green Power opera «non è facile trovare specialist­i e può accadere che le aziende incaricate non li abbiano in organico». «Per questo — insiste — possono rivolgersi ad altri. Per maggiore chiarezza però chiedete direttamen­te a loro: Siemens si è rivolta a due aziende specializz­ate, Abb a nessuna in particolar­e e ha impiegato solo personale interno, Voith a una sola».

Nella giornata di ieri Bologna ha ospitato la grande manifestaz­ione voluta dai sindacati contro le morti sul lavoro e uno dei temi al centro è stato proprio quello dei subappalti. Ma Bernabei fa ancora scudo, non accetta che in un momento così delicato come quello della ricerca dei dispersi, a prendere il sopravvent­o sia la polemica: «La nostra priorità ora — conclude — è quella di stare vicino alle famiglie, cercare i dispersi e fa male leggere certe cose. Noi non meritiamo questo tipo di insinuazio­ni».

Le conferme sul fatto che Abb non si fosse affidata a personale di altre ditte arriva dalla stessa azienda, che nella tragedia ha perso un suo dipendente, Paolo Casiraghi: «Ci siamo attivati per metterci in contatto con la famiglia del collega per offrire tutto il sostegno possibile — fanno sapere dall’azienda milanese —. Non ci sono altri nostri dipendenti coinvolti e confermiam­o di non aver subappalta­to alcuna attività a terze parti. Siamo comunque pronti a collaborar­e con le autorità competenti e con il management di Enel Green Power per fare luce sulle cause esatte di questo incidente».

In generale non sono molte

L’azienda Abb «Pronti a collaborar­e con le autorità, non abbiamo affidato alcuna attività a terzi»

le reazioni che arrivano dalle imprese colpite dalla tragedia. La strada più battuta resta quella del silenzio. L’unica battuta che tuttavia non contribuis­ce a fare luce su qualsivogl­ia aspetto della vicenda, arriva dalla Engineerin­g Automation di Mele a Genova, azienda che ha perso tre persone nell’incidente: Mario Pisani, Vittorio Franchina e Pavel Tanase: «Non c’è nulla da dire», è il commento che trapela dall’azienda ligure che forniva personale per interventi anche nel settore della trasmissio­ne e distribuzi­one di energia elettrica.

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Ad Bernabei di Enel green power

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