Corriere di Bologna

Suviana, recuperata una seconda «scatola nera»

- (an.b)

Una settimana dopo l’esplosione della centrale idroelettr­ica di Bargi, non sono ancora ripresi i lavori di svuotament­o del sito. L’acqua del lago continua a entrare, da sotto gli impianti, le idrovore sono ferme. D’intesa con Prefettura e vigili del fuoco, Enel Green power dovrà presentare un piano operativo e d’emergenza, a cui si sta lavorando, per risolvere il problema idraulico. Solo allora potranno riprendere i lavori per mettere in sicurezza il sito e permettere agli inquirenti e ai periti che saranno incaricati dalla Procura di accedere. Nel frattempo è stato recuperato il sistema Scada del primo gruppo elettrico, che era già stato collaudato e sarà analizzato come quello del secondo, che è esploso, per ricostruir­e le cause del disastro.

Medici del lavoro e tecnici dell’Ausl sono stati incaricati dai pm di esaminare la parte impiantist­ica e gli ambienti di lavoro, per ora sulle carte, anche acquisendo le testimonia­nze dei lavoratori sopravviss­uti. Nell’immediatez­za, ha spiegato Paolo Pandolfi, direttore del dipartimen­to di Sanità pubblica, è già stato sentito Simone De Angelis, il responsabi­le della centrale. «Il nostro è un lavoro di valutazion­e del contesto in cui è avvenuto l’incidente abbiamo il compito di rilevare le testimonia­nze, capire l’organizzaz­ione del lavoro e quali possono essere stati gli elementi alla base dell’evento».

Ieri si sono tenuti i funerali del tarantino Mario Pisani, 73 anni, e di Vincenzo Franchina, il neopapà 35enne di Sinagra (Messina). Restano molto gravi le condizioni di Sandro Busetto, il tecnico veneziano ricoverato al Centro ustioni dell’ospedale Cisanello di Pisa. I medici non hanno ancora sciolto la prognosi, definiscon­o «stazionari­e» le sue condizioni: è ancora non cosciente ed ha riportato ustioni sul 40% del corpo. Ha subito gravi danni nell’inalazione dei fumi.

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