Bertalia, i cittadini fermano i lavori «Ora il Comune discuta con noi»
Stop di una settimana, poi le firme al sindaco
Prosegue la mobilitazione del comitato di residenti contro i progetti di edificazione in programma nel quadrante Bertalia-Lazzaretto. E ieri mattina, dopo un incontro con il responsabile dell’azienda che sta svolgendo i lavori che hanno portato al taglio di numerose piante in questi giorni, i cittadini sono riusciti a fermare il cantiere per una settimana. L’accordo è arrivato al termine di un faccia a faccia (questa volta senza la presenza della Digos invece presente mercoledì pomeriggio), al quale hanno partecipato, oltre ad alcuni tecnici del Comune e a un gruppo di residenti, anche esponenti del Comitato Besta e l’avvocato Mario Marcuz che già segue la protesta al Don Bosco.
«La ditta ha chiarito quali sono i suoi compiti e delineato qual è il percorso lavorativo che ha in convenzione con il Comune — spiega Marcuz —. È chiaro che questo è solo l’inizio di ciò che accadrà in questa zona. Ora vedremo di raccogliere tutte le firme possibili in questi giorni per poi depositarle e avviare un’interlocuzione con l’amministrazione. La ditta ci ha comunicato che non ha l’esigenza impellente di portare a termine i lavori e può aspettare qualche giorno».
Insomma, è chiaro ormai che si è aperto un nuovo fronte sul verde cittadino supportato dagli attivisti del Comitato Besta arrivati a dar man forte ai residenti della zona. Sono già oltre 400 le persone che hanno aderito all’appello di chi vuole salvaguardare il verde di questo quartiere, «una ex cava» per definizione della vicesindaca Emily Clancy, «un parco selvaggio», secondo l’opinione di chi vive qui. «Continueremo a raccogliere le firme — precisa Giusy Salerno, portavoce del comitato —, a queste uniremo una lettera di accompagnamento e poi le depositeremo in Comune sia fisicamente che tramite Pec. Il nostro obiettivo è quello di chiedere un incontro per ridiscutere il progetto». Intanto si lavora per organizzare un evento di autofinanziamento il 28 aprile al parco Luigi Braille.
Già l’altro giorno la vicesindaca Emily Clancy aveva aperto alla possibilità di incontraPietro re i residenti del nuovo comitato, una volta depositate le firme a Palazzo d’Accursio. Il rischio di un moltiplicarsi di proteste e di stop ai cantieri in città inizia a preoccupare l’amministrazione che deve evitare che si arrivi ad altri casi Besta, ma che non può permettersi di fermare lavori programmati da anni e già cantierizzati. In questo caso si tratta di lavori previsti addirittura dal 1998. «L’intervento contestato fa parte delle opere di urbanizzazione relative all’area Beralia-Lazzaretto, si
nd tratta di una canaletta di scolo che servirà a far arrivare tutte le acque piovane direttamente nel fiume Reno, sgravando la rete fognaria. È un intervento fondamentale dal punto di vista ambientale, perché riduce il rischio dissesto idrogeologico dell’area, prevenendo allagamenti e le possibili crisi del sistema fognario di fronte alle piogge torrenziali», spiegano dall’amministrazione.
Certo è che dopo il caso Besta le antenne a Palazzo d’Accursio sono dritte, soprattutto perché, a sinistra, la spinta sulle tematiche ambientali è forte. Ieri all’incontro tra il comitato Bertalia-Lazzaretto e la ditta che sta eseguendo i lavori c’era anche Potere al Popolo con il consigliere del Navile Pasquariello. «La ditta ha già abbattuto delle piante per fare spazio al cantiere che dovrebbe partire la prossima settimana — scrive PaP —. Gli abitanti della Pescarola sono intervenuti per chiedere chiarimenti sul progetto. L’area in questione è di vegetazione spontanea sopra una ex cava, ma proprio questo permette al Comune di avviare dei maxi progetti di edilizia privata sostenendo si tratti di zone già urbanizzate. I cittadini della Pescarola hanno un’altra idea rispetto a quest’area e chiedono giustamente il mantenimento
Il vertice sulle Besta Oggi il sindaco incontra il Comitato Besta, al tavolo anche i cittadini favorevoli al progetto
del verde esistente e lo stop ai progetti privati». Quindi Potere al Popolo, come aveva già fatto con il Comitato Besta, dà appoggio «ai cittadini che alzano la testa contro questo modello di città sbagliato e dannoso: i progetti sui quartieri vanno decisi insieme alla popolazione e calibrati sulle sue necessità».
Intanto dopo l’armistizio della settimana scorsa, oggi il sindaco Lepore incontrerà, come era stato deciso al tavolo della tregua, il Comitato Besta che, nei giorni scorsi, aveva chiesto al Comune una serie di approfondimenti tecnici. Al tavolo, insieme agli attivisti del Don Bosco, siederanno anche i cittadini favorevoli al progetto delle nuove scuole Besta.