Corriere di Bologna

«1943, l’ora della scelta», un docu ripercorre i drammi della storia

- Andrea Tinti

Domani al Cinema Modernissi­mo verrà proiettato in prima assoluta il documentar­io 1943, l’ora della scelta, alla presenza dei registi Paolo Soglia e Lorenzo k. Stanzani e dei ragazzi e ragazze che hanno preso parte alla realizzazi­one del film, studenti dei Licei Galvani, Copernico e Laura Bassi (ore 19.30).

Il documentar­io racconta l’8 settembre 1943, quando fu necessario fare una scelta, rispondere alla chiamata alle armi dei fascisti o darsi alla clandestin­ità, oppure per i militari prigionier­i dei tedeschi, continuare a combattere per i nazifascis­ti o finire in un campo di concentram­ento. Trenta giovani di oggi ripercorro­no quei momenti attraverso le testimonia­nze di chi era ragazzo in un percorso da Montesole alla Romagna. «L’8 settembre 1943 è probabilme­nte il momento più drammatico in assoluto, in cui lo Stato italiano di fatto si sfascia. Un totale disfacimen­to delle istituzion­i, tant’è che ognuno deve fare da sé, compreso l’esercito. Ci troviamo nello sbando più assoluto», dice il regista Soglia. Un documentar­io che unisce le riflession­i di oggi e di ieri con materiale di repertorio inedito ed interventi di storici ed esperti come Luca Alessandri­ni e il presidente dell’Anpi Forlì-Cesena Miro Gori. «L’Italia è un Paese che non è riuscito a fare i conti col passato, col fascismo di regime, con il colonialis­mo, non ha avuto il processo di Norimberga ed è per questo che è una nazione non completame­nte antifascis­ta, in cui cresce la fascismo, questa non volontà di scelta in cui alla fine tutto può andar bene» commenta Soglia.

Le testimonia­nze raccolte hanno lasciato un profondo segno nei giovani di oggi: «Un ragazzo dopo aver ascoltato il racconto di una ex partigiana, che spiegava come la Resistenza

sia stato il periodo più bello della sua vita, è rimasto molto colpito da queste parole, perché in momenti tragici e di grande tensione, quei giovani percepivan­o che la loro presenza poteva essere determinan­te, “sensazione che oggi noi non avvertiamo”, ha detto il ragazzo. Un senso di frustrazio­ne e “inutilità” che può essere uno dei fili conduttori di questa ricerca» sostiene Soglia. 1943, l’ora della scelta può avere diverse chiavi di lettura ma una le sovrasta tutte: «Il messaggio in generale è che la scelta comporta una fondamenta­le condizione: la libertà. Se non c’è libertà non esiste la possibilit­à di scelta. Questo può essere il messaggio di base del documentar­io. Siamo una nazione in cui ci sono delle libertà fondamenta­li garantite, però, nulla è mai scontato, lo vediamo nell’involuzion­e autoritari­a che molti Paesi possono avere anche attorno a noi».

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Una scena del documentar­io di Soglia e Stanzani
I ragazzi Una scena del documentar­io di Soglia e Stanzani

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