«1943, l’ora della scelta», un docu ripercorre i drammi della storia
Domani al Cinema Modernissimo verrà proiettato in prima assoluta il documentario 1943, l’ora della scelta, alla presenza dei registi Paolo Soglia e Lorenzo k. Stanzani e dei ragazzi e ragazze che hanno preso parte alla realizzazione del film, studenti dei Licei Galvani, Copernico e Laura Bassi (ore 19.30).
Il documentario racconta l’8 settembre 1943, quando fu necessario fare una scelta, rispondere alla chiamata alle armi dei fascisti o darsi alla clandestinità, oppure per i militari prigionieri dei tedeschi, continuare a combattere per i nazifascisti o finire in un campo di concentramento. Trenta giovani di oggi ripercorrono quei momenti attraverso le testimonianze di chi era ragazzo in un percorso da Montesole alla Romagna. «L’8 settembre 1943 è probabilmente il momento più drammatico in assoluto, in cui lo Stato italiano di fatto si sfascia. Un totale disfacimento delle istituzioni, tant’è che ognuno deve fare da sé, compreso l’esercito. Ci troviamo nello sbando più assoluto», dice il regista Soglia. Un documentario che unisce le riflessioni di oggi e di ieri con materiale di repertorio inedito ed interventi di storici ed esperti come Luca Alessandrini e il presidente dell’Anpi Forlì-Cesena Miro Gori. «L’Italia è un Paese che non è riuscito a fare i conti col passato, col fascismo di regime, con il colonialismo, non ha avuto il processo di Norimberga ed è per questo che è una nazione non completamente antifascista, in cui cresce la fascismo, questa non volontà di scelta in cui alla fine tutto può andar bene» commenta Soglia.
Le testimonianze raccolte hanno lasciato un profondo segno nei giovani di oggi: «Un ragazzo dopo aver ascoltato il racconto di una ex partigiana, che spiegava come la Resistenza
sia stato il periodo più bello della sua vita, è rimasto molto colpito da queste parole, perché in momenti tragici e di grande tensione, quei giovani percepivano che la loro presenza poteva essere determinante, “sensazione che oggi noi non avvertiamo”, ha detto il ragazzo. Un senso di frustrazione e “inutilità” che può essere uno dei fili conduttori di questa ricerca» sostiene Soglia. 1943, l’ora della scelta può avere diverse chiavi di lettura ma una le sovrasta tutte: «Il messaggio in generale è che la scelta comporta una fondamentale condizione: la libertà. Se non c’è libertà non esiste la possibilità di scelta. Questo può essere il messaggio di base del documentario. Siamo una nazione in cui ci sono delle libertà fondamentali garantite, però, nulla è mai scontato, lo vediamo nell’involuzione autoritaria che molti Paesi possono avere anche attorno a noi».