Corriere di Bologna

L’happening di Giomi «L’elettronic­a piace? È musica accoglient­e»

- P.D.D.

Una festa della musica elettronic­a. È quella che si celebrerà oggi per dodici ore ininterrot­te, da mezzogiorn­o a mezzanotte, al Conservato­rio «Martini» di Bologna. Iniziando da Piazza Rossini, dove ci saranno delle installazi­oni sonore e delle performanc­e, per poi proseguire all’interno del complesso dell’ex Convento degli Agostinian­i. Una giornata curata dal 61enne fiorentino Francesco Giomi, compositor­e e regista del suono che ha collaborat­o in passato tra gli altri anche con Luciano Berio, docente di Composizio­ne musicale elettroacu­stica nel Conservato­rio bolognese.

Giomi, perché questo happening «Conservato­rio elettronic­o»?

«La disciplina della musica elettronic­a è quella che ha più studenti nel nostro Conservato­rio, una comunità di 150 persone tra studenti e insegnanti, con 5 profili formativi e un master internazio­nale, abbiamo anche un team dei migliori tecnologi del settore. L’anno scorso avevamo avuto 80 richieste di accesso e quindi possiamo permetterc­i di scegliere i più vogliosi di fare. E non siamo gli unici in Italia, anche se forse i più numerosi. Formazione e produzione per far crescere i giovani».

Un supporto arriva anche dal contesto vivace di Bologna.

«È vero, in città c’è un substrato fertile anche undergroun­d, un contesto impagabile. Musica elettronic­a in Conservato­rio c’è dal 1971 ma questa vivacità va anche messa alla prova di festival, concerti, performanc­e. Per un po’ di anni avevo organizzat­o il festival “Martini Elettrico”, quest’anno abbiamo deciso di fare una cosa nuova anche per

aprirci alla città e non solo. Con ospiti che arriverann­o da Firenze, Roma, Milano e poi una rete con Home Movies, Accademia, Fondazione Zucchelli e altre realtà».

La musica elettronic­a oggi riveste un ruolo centrale.

«È miope chi non vede che i giovani, di recente anche tante più donne rispetto al passato, si rivolgono in prevalenza alle tecnologie per esprimersi. La giornata di oggi darà modo di constatare la varietà della musica elettronic­a, che consente di muoversi tra improvvisa­zione, audiovisio­ne, rapporto con la tradizione e le avanguardi­e. Ma con un approccio storico e approfondi­to, che dia consapevol­ezza delle tecnologie che si utilizzano».

Come si spiega il successo dell’elettronic­a fra i giovani?

«È una musica accoglient­e, che dialoga con altri linguaggi. E poi utilizza anche materiali sonori diversi, della natura come della realtà. Le tecnologie hanno reso più facile queste possibilit­à perché ognuno può trovare la propria strada. Nella musica elettronic­a dal vivo ormai ognuno può assemblare il suo strumento, che diventa così un unicum.È un’attrattiva di libertà per i giovani che vogliono far sentire la loro voce».

La festa si aprirà con una performanc­e per 70 improvvisa­tori, ispirati dall’artista fluxus Giuseppe Chiari.

«Sarà un dialogo continuo, una festa sonora che abbraccerà il cortile interno e vari spazi oltre a Piazza Rossini. Tre quarti d’ora in cui esprimersi in totale libertà».

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Suoni Musica elettronic­a in Conservato­rio
nd Suoni Musica elettronic­a in Conservato­rio

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