Il dirigente scrive ai genitori «Avevo proposto autogestione Dispiaciuto di questa frattura ma prenderò provvedimenti»
Manganaro: dovremo ricucire il nostro tessuto pedagogico
Si è trincerato dietro il silenzio ieri il dirigente del Belluzzi-Fioravanti Vincenzo Manganaro. Ma qualche ora dopo i gravi fatti di cui si sono resi protagonisti gli studenti della sua scuola, ha scritto una lunga lettera ai genitori. Per raccontare la sua versione dei fatti e provare ad affacciare le mosse future in una situazione a dir poco delicata.
«Questa mattina — inizia nella comunicazione alle famiglie — un gruppo di studenti e studentesse ha chiesto di incontrarmi per comunicare che intendevano occupare la scuola. Ho proposto loro di rimandare alla prossima settimana una autogestione che tutelasse le lezioni delle quinte e degli studenti impegnati nei recuperi e nelle attività individuali e di gruppo programmate con i fondi del Pnrr. Dal momento che non ero al corrente della loro rappresentatività, ho richiesto che sottoponessero la loro proposta e la mia controproposta a un’assemblea generale».
Quindi il clou della mattinata: «A seguito di questa e senza alcuna comunicazione ulteriore, un gruppo numeroso ha fatto irruzione nel blocco centrale aprendo la porta di accesso del primo piano. Sono stati danneggiati arredi e imbrattate pareti con vernice spray, alcuni computer risultano mancanti e sono stati vuotati sul pavimento tre estintori a polvere». Le conseguenze immediate sono note. Oggi non potranno essere accolte tutte le classi, avverte: «Abbiamo bisogno di far ripristinare gli spazi da una ditta specializzata e solo dopo potremo rimettere a posto le aule. Potranno quindi venire a scuola solo le 19 classi interamente impegnate nelle lezioni ai blocchi B1 e B2». E a partire da domani, «salvo ulteriori turbative» le lezioni potranno tornare regolari.
Il preside del Belluzzi non nasconde la sua amarezza nella lettera ai genitori: «Siamo tutti molto dispiaciuti professionalmente e umanamente di questa frattura nel dialogo educativo tra adulti e giovani e ricucire il tessuto pedagogico che ci tiene insieme in questa comunità sarà il compito principale che ci vedrà impegnati nei prossimi giorni». Ma questo non attenuerà di certo i provvedimenti, ci tiene a precisare Manganaro. «Deve essere anche chiaro però — scrive — che non ci sottrarremo all’accertamento puntuale di quanto accaduto: richiamare i nostri giovani e le nostre giovani al principio di responsabilità personale fa parte del lavoro più importante che sviluppiamo a scuola ogni giorno, e cioè formare alla cittadinanza attiva». Quindi una postilla burocratica: «Per evidenti cause di forza maggiore non sono state registrate le presenze a scuola e vi chiedo la pazienza di giustificare l’assenza di oggi (ieri, ndr). Terremo conto del contesto in cui i ragazzi non hanno potuto partecipare alle lezioni odierne».