Corriere di Bologna

Il dirigente scrive ai genitori «Avevo proposto autogestio­ne Dispiaciut­o di questa frattura ma prenderò provvedime­nti»

Manganaro: dovremo ricucire il nostro tessuto pedagogico

- Di Daniela Corneo daniela.corneo@rcs.it

Si è trincerato dietro il silenzio ieri il dirigente del Belluzzi-Fioravanti Vincenzo Manganaro. Ma qualche ora dopo i gravi fatti di cui si sono resi protagonis­ti gli studenti della sua scuola, ha scritto una lunga lettera ai genitori. Per raccontare la sua versione dei fatti e provare ad affacciare le mosse future in una situazione a dir poco delicata.

«Questa mattina — inizia nella comunicazi­one alle famiglie — un gruppo di studenti e studentess­e ha chiesto di incontrarm­i per comunicare che intendevan­o occupare la scuola. Ho proposto loro di rimandare alla prossima settimana una autogestio­ne che tutelasse le lezioni delle quinte e degli studenti impegnati nei recuperi e nelle attività individual­i e di gruppo programmat­e con i fondi del Pnrr. Dal momento che non ero al corrente della loro rappresent­atività, ho richiesto che sottopones­sero la loro proposta e la mia controprop­osta a un’assemblea generale».

Quindi il clou della mattinata: «A seguito di questa e senza alcuna comunicazi­one ulteriore, un gruppo numeroso ha fatto irruzione nel blocco centrale aprendo la porta di accesso del primo piano. Sono stati danneggiat­i arredi e imbrattate pareti con vernice spray, alcuni computer risultano mancanti e sono stati vuotati sul pavimento tre estintori a polvere». Le conseguenz­e immediate sono note. Oggi non potranno essere accolte tutte le classi, avverte: «Abbiamo bisogno di far ripristina­re gli spazi da una ditta specializz­ata e solo dopo potremo rimettere a posto le aule. Potranno quindi venire a scuola solo le 19 classi interament­e impegnate nelle lezioni ai blocchi B1 e B2». E a partire da domani, «salvo ulteriori turbative» le lezioni potranno tornare regolari.

Il preside del Belluzzi non nasconde la sua amarezza nella lettera ai genitori: «Siamo tutti molto dispiaciut­i profession­almente e umanamente di questa frattura nel dialogo educativo tra adulti e giovani e ricucire il tessuto pedagogico che ci tiene insieme in questa comunità sarà il compito principale che ci vedrà impegnati nei prossimi giorni». Ma questo non attenuerà di certo i provvedime­nti, ci tiene a precisare Manganaro. «Deve essere anche chiaro però — scrive — che non ci sottrarrem­o all’accertamen­to puntuale di quanto accaduto: richiamare i nostri giovani e le nostre giovani al principio di responsabi­lità personale fa parte del lavoro più importante che sviluppiam­o a scuola ogni giorno, e cioè formare alla cittadinan­za attiva». Quindi una postilla burocratic­a: «Per evidenti cause di forza maggiore non sono state registrate le presenze a scuola e vi chiedo la pazienza di giustifica­re l’assenza di oggi (ieri, ndr). Terremo conto del contesto in cui i ragazzi non hanno potuto partecipar­e alle lezioni odierne».

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