Corriere di Bologna

Suviana, Jonathan torna a casa Ieri è stato sentito in ospedale: «Un boato, poi l’esplosione»

- Andreina Baccaro

Anche Jonathan Andrisano, il tecnico 35enne di Castiglion­e dei Pepoli rimasto intossicat­o nell’esplosione della centrale idroelettr­ica di Suviana, ha confermato agli inquirenti di aver sentito un rumore fortissimo prima dell’esplosione. Andrisano è stato sentito ieri al Sant’Orsola dal pool investigat­ivo incaricato dalla Procura, dopodiché lo staff medico ha dato il via libera per le sue dimissioni ed è tornato a casa. Il tecnico si trovava al piano -4, ma ha potuto fornire agli inquirenti elementi utili alla ricostruzi­one di quanto successo tra i piani -8 e -10, dove invece si trovava il gruppo di sette tra consulenti esterni ed operai che stavano operando il collaudo del secondo gruppo generatore. Ha anche confermato quanto riferito prima di lui dagli altri superstiti: «abbiamo sentito un rumore fortissimo, anomalo, poi c’è stata l’esplosione». Andrisano non ha riportato ustioni sul corpo, ma è rimasto gravemente intossicat­o dai fumi nocivi respirati all’interno della centrale, tanto che i sanitari hanno dovuto intubarlo.

Ora è finalmente fuori pericolo e le sue condizioni sono state giudicate compatibil­i con il rientro a casa, a Castiglion­e dei Pepoli.

Nel fine settimana scorso è stato invece trasferito al Centro ustioni di Padova Stefano Bellabona, 54 anni, il tecnico di Noventa Padovana, che ha riportato ustioni su quasi la metà del corpo in seguito all’esplosione. La famiglia aveva chiesto un avviciname­nto ed è stato possibile realizzarl­o. Non c’erano immediati rischi di pericolo di vita ma il paziente è sempre in prognosi riservata.

Nel frattempo proseguono nel massimo riserbo le indagini del pool nominato dalla Procura, che ha aperto un fascicolo per disastro e omicidio colposi affidato ai pm Flavio Lazzarini e Michela Guidi. Non sono ancora stati nominati i periti che dovranno occuparsi dell’analisi del Sistema Scada, il meccanismo di vigilanza e controllo che dovrebbe dare informazio­ni su cosa sia successo al secondo gruppo turbina. Perché i tecnici e gli inquirenti possano accedere al luogo del disastro, invece, ci vorrà ancora molto tempo: come ha spiegato il prefetto Attilio Visconti, si sta valutando il sistema migliore per svuotare la centrale dall’acqua del lago che ha invaso la centrale ormai fino al piano -6.

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