Prima assaggi e degusti, poi fai acquisti È Bottega botlé, enogastronomia e arte
Da domani in via Marsala, negozio della tradizione unita all’innovazione
Vino, pane, olio, arte e tecnologia; al centro i clienti e la loro esperienza di degustazione guidata dall’oste prima dell’acquisto: è questa la ricetta di Bottega botlè, la nuova realtà enogastronomica di via Marsala 13/c firmata da Gaetano Lanza. Non è un ristorante, non è un bistrot, ma non è nemmeno un semplice punto vendita perché, alla base, c’è la volontà di proporre una diversa esperienza della tradizione emiliano-romagnola, andando in controtendenza con l’idea «di un settore che non si può innovare», ha sottolineato fin da subito il titolare in occasione della presentazione del locale alla stampa.
Bottega botlè, che aprirà le porte al pubblico domani, è sì un negozio della tradizione – tra 149 etichette dalla cantina, salumi e formaggi Dop e Igp, aceti balsamici, oli, prodotti da forno e pasta fresca – ma in più vuole essere un luogo dove conoscere i prodotti tipici, degustandoli appunto, un po’ come nelle botteghe di una volta e con l’aggiunta della tecnologia. Ed è anche per queste caratteristiche che l’attività è stata riconosciuta dal Comune di Bologna tra i propossono getti speciali la cui apertura è stata acconsentita in deroga al decreto Unesco a limitazione dell’insediamento di nuovi esercizi in centro storico di alcune attività commerciali, tra cui quelle di ristorazione.
Lo spazio – che vuole essere al contempo anche una piccola galleria d’arte con opere dedicate a Bologna realizzate dall’interazione tra uomo e intelligenza artificiale – è organizzato proprio per essere funzionale a tale tipo di esperienza. Per prima cosa «l’attrezzo “da lavoro” — ha spiegato Lanza —, ovvero un calice: le degustazioni di vino avvenire in autonomia grazie agli erogatori automatici e a una tessera prepagata».
La scelta su cui orientare l’acquisto è ampia, dai rossi e bianchi di Bologna, a quelli dell’Emilia-Romagna fino ai big del panorama italiano. Ed è qui che entra in gioco la tecnologia: con un software chiamato Rewine è possibile mettersi alla prova come sommelier, testando le proprie conoscenze enologiche. «Si procede poi al banco delle degustazioni gastronomiche gratuite — ha proseguito Lanza —, Bottega botlè ha deciso di aderire al circuito De.Co. e di collaborare con l’associazione dei Salsamentari. Infine, il laboratorio a vista delle sfogline per la pasta fresca».
Se da una parte questa nuova realtà vuole essere un luogo di attrazione per turisti con sessioni degustative a diverse ore della giornata, dall’altra vuole guardare anche ai bolognesi, proponendo loro qualcosa di opposto, basato su un’esperienza diretta, rispetto alle fredde consegne della spesa a domicilio. Va da sé, con la richiesta di un po’ di tempo da dedicare alla scoperta dei prodotti.
La scommessa di Bottega botlè sarà anche quella di riuscire a portare il format, tramite i giovani, in altre città, tenendo fede al tipo di esperienza ma variando i prodotti tipici. «Questo è uno primi progetti speciali che la giunta ha approvata a inizio mandato — ha concluso Luisa Guidone, assessora al Commercio —, è anche un modo per prendersi cura di un tratto di via Marsala e di uno spazio pubblico, nonché per offrire un servizio a vocazione diurna alla comunità e ai residenti».