Pil sale a +0,9% Emilia meglio dell’Ue nel 2024
Il Pil dell’EmiliaRomagna crescerà nel 2024 dello 0,9%: un rallentamento rispetto all’1,1% del 2023, ma andrà comunque meglio rispetto alla media di tutta l’area euro che si ferma a +0,5% soprattutto perché appesantita dalla lieve recessione della Germania (-0,1%). L’andamento sarà anche leggermente migliore di quello medio italiano fermo al +0,7% sia nel 2023 sia nel 2024. È quanto si evince dalle previsioni macroeconomiche diffuse dall’ufficio studi di Unioncamere sulla base dei dati elaborati da Prometeia. La nostra è anche ai primi posti tra le regioni italiane per crescita economica insieme alla Lombardia. Si segnala anche una ripresa dell’export (+2,9%) che dovrebbe portare ai precedenti livelli di crescita nel 2025. Al termine del 2024 il valore reale delle esportazioni dovrebbe risultare quasi doppio rispetto al 2000 e superiore del 42,4% rispetto al 2007. Secondo gli analisti è indice dell’importanza assunta dai mercati esteri e della maggiore dipendenza da questi nel sostenere i redditi regionali. Con il frenare dell’inflazione, i consumi delle famiglie dovrebbero crescere del +0,7%, al di sotto quindi della dinamica del Pil, anche nel tentativo di ricostituire il livello dei risparmi. Il valore aggiunto reale dell’industria in senso stretto dovrebbe riprendersi leggermente (+0,4%), mentre per le costruzioni si prospetta una recessione (-5,9%) una volta esaurito l’effetto degli incentivi del superbonus. L’andamento dei consumi, ancora, contribuirà a rallentare l’espansione del valore aggiunto dei servizi (+1,4%). In quanto al mercato del lavoro, una maggiore spinta alla ricerca di un impiego ha sostenuto l’aumento degli occupati nel 2023 (+1%) e continuerà a farlo anche nel 2024 anche se con una decelerazione (+0,5%). Nel 2024 le forze lavoro dovrebbero aumentare del +0,5%, il tasso di occupazione salire al 71,3%, quello di disoccupazione scendere al 4,4%. Nel 2023 la dinamica degli investimenti fissi lordi ha rallentato decisamente (+5,1% rispetto al +8,3% del 2022), nonostante i sostegni pubblici in particolare a favore delle costruzioni. Nel 2024 si prevede un passo indietro (-1,5%): non basterà l’attesa di un graduale abbassamento dei tassi di interesse.