«Smantellare il Museo di Bologna è una scelta dissennata»
Gian Paolo Brizzi è il primo a intervenire nel nostro dibattito: «Quel posto è bellissimo e divulgativo, metterci Morandi è un’occasione persa»
Professor Gian Paolo Brizzi, cosa pensa dello smantellamento del Museo della Storia di Bologna?
«Che è una scelta dissennata. È un bellissimo museo, il meglio che esiste per rappresentare, raccontare e divulgare la storia della nostra città. Quando lo vidi per la prima volta provai emozione per vedere tanta intelligenza. È una perdita per la città».
Cosa ricorda della sua realizzazione?
«All’inizio venni coinvolto anche io, ma a dare il vero impulso e a convincere Fabio Roversi Monaco fu Ezio Raimondi, la prima idea fu sua dopodiché quelle intuizioni vennero concretizzate. Fra i consulenti più attenti ricordo anche il professor Varni. Mi ricorda un po’ un altro museo, assai apprezzato dai turisti, che realizzai all’università ancora sotto la regia di Roversi Monaco».
Che sarebbe?
«Il Meus, il Museo Europeo degli Studenti, nel Rettorato di via Zamboni. Lì si racconta anche le origini dello Studio bolognese dalle origini fino, diciamo, agli anni ’70. Il libro delle firme è ricco di commenti quasi tutti stranieri».
Quello resta in piedi, quello di Palazzo Pepoli viene invece abbandonato dalla Fondazione Carisbo.
«Per me una scelta incomprensibile. Il motivo, se ho capito bene, sarebbe un costo eccessivo: parlando di una banca cittadina che dovrebbe avere a cuore la propria città, mi sembra però una piccola economia».
Il Comune, che riceverà in comodato gratuito il Palazzo, non ha mosso alcuna obiezione e ha pensato di trasformarlo nel Museo Morandi, aggiungendo poi anche quello dell’Illustrazione. Che ne pensa?
«Il Museo è bellissimo ed è una vetrina eccezionale soprattutto per i turisti sempre più numerosi. È un’occasione persa per la città e per chi non la conosce. Il Museo Morandi può trovare altre collocazioni (il Comune ha acquistato proprio per questo fine la Palazzina Magnani ndr), mentre ricollocare quel Museo, allestito lì su misura, sarebbe complicato e immagino oneroso».
Quale soluzione suggerisce?
«Se la Fondazione vuole risparmiare lo doni alla città. I musei comunali raccontano a pezzetti la città senza rappresentare l’immagine completa di Bologna».
Fondazione e Comune non sembrano interessati a questa soluzione. Sembra quasi che quel Museo sia ingombrante: meglio eliminarlo.
«Una cosa incomprensibile».
Del resto la Fondazione smantella tutto il percorso Genus Bononiae creato da Roversi Monaco.
«Più che fare economia mi pare sia una rivalsa nei confronti di Roversi Monaco che per energia e intelligenza ha magari dato fastidio a qualcuno. Non solo dava gli indirizzi, ma li seguiva: una dote che hanno pochissimi».
Lepore non ha speso una parola su quel Museo.
«Spero solo che porti avanti con la stessa forza e capacità di Roversi Monaco tutti gli impegni della sua amministrazione a partire dalla Città 30».
” Carisbo Non capisco le scelte, è la banca della città e non mi aspetto piccola economia: direi che si voglia solo colpire Roversi Monaco