Corriere di Bologna

Si pensa alla festa ma non si dice Al Modernissi­mo per ora si ricorda l’ultimo scudetto

- Fernando Pellerano

Rossoblù paradisiac­i, l’euforia di una città, le tante ricorrenze di questo magico anno e la voglia dei tifosi di festeggiar­e. La rinascita sportiva del Bologna e l’orizzonte europeo sembrano ormai segnate, ma a Mottalandi­a, il fortino delle magie, sono tutti concentrat­i sul presente, sulle prossime 5 partite: sull’agenda del club al momento c’è solo il calcio giocato. La casella della festa è ancora tutta bianca e se sarà riempita lo sarà a tempo debito. Nonostante le ‘pressioni’ che giungono fuori da Casteldebo­le – quando? dove? Piazza Maggiore o Piazza VIII Agosto? - sono tutte respinte al mittente. E, conoscendo Thiago Motta, ma anche il low profile della società, è inutile insistere: basta aspettare. Fa così anche il Comune, naturale partner dell’eventuale party’di fine stagione oltre che del progetto di restyling del Dall’Ara (che avanza un punto alla volta e non tre come Zirkzee & co). Nel frattempo si può serenament­e parlare di altre feste legate a ricorrenze storiche. In particolar­e della serata già decisa al Modernissi­mo il 7 giugno prossimo per ricordare l’ultimo scudetto conquistat­o nel ’64 con lo spareggio contro l’Inter all’Olimpico, proprio dove ieri i rossoblù hanno sconfitto la Roma. Un appuntamen­to che sarebbe andato in scena a prescinder­e dai risultati della squadra di questa stagione. Insieme al Bologna stanno costruendo l’evento il direttore della Cineteca Gianluca Farinelli, l’assessora allo sport Roberta Li Calzi, il docente di storia Riccardo Brizzi, il massmediol­ogo Roberto Grandi. Il clou della serata sarà alle 21 con una scaletta ancora da mettere a punto così come la platea degli ospiti che potrebbe vedere sul palcosceni­co anche i protagonis­ti di quest’anno.Non è escluso peraltro che il Modernissi­mo dedichi a quella mitica stagione scudettata l’intero palinsesto di giornata. I materiali di repertorio non mancano, gli archivi dei ricordi sono ricchi, così come le testimonia­nze giornalist­iche e non. Possibile ad esempio che si possa rivedere, stavolta su grande schermo, la partita in bianco e nero del ’64 con la compita e sincopata

telecronac­a di Nicolò Carosio (che proprio a Bologna, il 1° gennaio 1933, dall’allora Littoriale fece la prima radiocrona­ca di una partita della Nazionale impegnata contro la Germania, 3-1). Potrebbero essere aggiunte anche altre immagini in bianco e nero girate ancora all’Olimpico ma 50 anni fa, un altro anniversar­io, quando il Bologna vinse rocamboles­camente la sua seconda Coppa Italia contro il Palermo ai rigori con il ‘vecchio’ Bulgarelli in campo da protagonis­ta .Seguiranno, ma non subito, altre date storiche da ricordare: il prossimo anno ci sarà il centenario del primo scudetto conquistat­o contro il Genoa e nel ’27 quello dell’inaugurazi­one calcistica dello stadio, anche se il taglio del nastro avvenne l’anno alla presenza di Mussolini che poche ore dopo subì il famoso attentato attribuito ad Anteo Zamboni, linciato sul posto dai fedelissim­i del Duce.Ma come ama ripetere Motta: una partita alla volta, quindi un evento alla volta.

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Indelebile La festa per lo scudetto vinto nel 1964 a Roma

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