Si pensa alla festa ma non si dice Al Modernissimo per ora si ricorda l’ultimo scudetto
Rossoblù paradisiaci, l’euforia di una città, le tante ricorrenze di questo magico anno e la voglia dei tifosi di festeggiare. La rinascita sportiva del Bologna e l’orizzonte europeo sembrano ormai segnate, ma a Mottalandia, il fortino delle magie, sono tutti concentrati sul presente, sulle prossime 5 partite: sull’agenda del club al momento c’è solo il calcio giocato. La casella della festa è ancora tutta bianca e se sarà riempita lo sarà a tempo debito. Nonostante le ‘pressioni’ che giungono fuori da Casteldebole – quando? dove? Piazza Maggiore o Piazza VIII Agosto? - sono tutte respinte al mittente. E, conoscendo Thiago Motta, ma anche il low profile della società, è inutile insistere: basta aspettare. Fa così anche il Comune, naturale partner dell’eventuale party’di fine stagione oltre che del progetto di restyling del Dall’Ara (che avanza un punto alla volta e non tre come Zirkzee & co). Nel frattempo si può serenamente parlare di altre feste legate a ricorrenze storiche. In particolare della serata già decisa al Modernissimo il 7 giugno prossimo per ricordare l’ultimo scudetto conquistato nel ’64 con lo spareggio contro l’Inter all’Olimpico, proprio dove ieri i rossoblù hanno sconfitto la Roma. Un appuntamento che sarebbe andato in scena a prescindere dai risultati della squadra di questa stagione. Insieme al Bologna stanno costruendo l’evento il direttore della Cineteca Gianluca Farinelli, l’assessora allo sport Roberta Li Calzi, il docente di storia Riccardo Brizzi, il massmediologo Roberto Grandi. Il clou della serata sarà alle 21 con una scaletta ancora da mettere a punto così come la platea degli ospiti che potrebbe vedere sul palcoscenico anche i protagonisti di quest’anno.Non è escluso peraltro che il Modernissimo dedichi a quella mitica stagione scudettata l’intero palinsesto di giornata. I materiali di repertorio non mancano, gli archivi dei ricordi sono ricchi, così come le testimonianze giornalistiche e non. Possibile ad esempio che si possa rivedere, stavolta su grande schermo, la partita in bianco e nero del ’64 con la compita e sincopata
telecronaca di Nicolò Carosio (che proprio a Bologna, il 1° gennaio 1933, dall’allora Littoriale fece la prima radiocronaca di una partita della Nazionale impegnata contro la Germania, 3-1). Potrebbero essere aggiunte anche altre immagini in bianco e nero girate ancora all’Olimpico ma 50 anni fa, un altro anniversario, quando il Bologna vinse rocambolescamente la sua seconda Coppa Italia contro il Palermo ai rigori con il ‘vecchio’ Bulgarelli in campo da protagonista .Seguiranno, ma non subito, altre date storiche da ricordare: il prossimo anno ci sarà il centenario del primo scudetto conquistato contro il Genoa e nel ’27 quello dell’inaugurazione calcistica dello stadio, anche se il taglio del nastro avvenne l’anno alla presenza di Mussolini che poche ore dopo subì il famoso attentato attribuito ad Anteo Zamboni, linciato sul posto dai fedelissimi del Duce.Ma come ama ripetere Motta: una partita alla volta, quindi un evento alla volta.