Leadership e benessere, il convegno della Finanza
Il cardinale Zuppi, Mogol e lo psichiatra Andreoli a confronto sulla felicità nei posti di lavoro
Un confronto con gli altri mondi. Per definire il concetto di leadership e del modo di esercitarla in maniera inclusiva, tale da far crescere i collaboratori e creare un ambiente di lavoro positivo. «Leadership, inclusione e benessere organizzativo», il convegno organizzato in occasione dei 250 anni della Guardia di Finanza e che ha visto l’intervento di tanti protagonisti in diversi campi.
«Noi finanzieri abbiamo avuto l’idea di affrontare l’argomento della leadership e delle azioni di comando in maniera diversa, ossia confrontandoci con esperienze di altri settori come quello religioso, imprenditoriale, culturale e universitario. L’obiettivo è mettere a fattor comune le diverse esperienze», ha spiegato il Generale di corpo d’armata Fabrizio Cuneo, comandante interregionale dell’Italia centrosettentrionale della Guardia di Finanza. Un «argomento di stretta attualità» come dice il comandante regionale Ivano Maccani, «se viviamo male le ore di lavoro, viviamo male il resto della giornata, è importante impegnarsi non solo sugli obiettivi ma anche sulle persone e sul loro benessere». Dialogando con il moderatore, il giornalimolte sta Massimo Giletti, c’era anche il presidente della Cei, il cardinale arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi. Secondo cui si deve «lavorare insieme». Un benessere da intendere «sempre al plurale» e
non come «tante felicità individuali, che non fanno la felicità. La leadership a volte è identificata con il protagonismo personale ma se non diventa sistema è sempre pericolosa, molte volte è vana e volte è caduca. Il lavoro di per sé deve dare benessere».
C’erano anche il celebre paroliere Mogol, «bisogna aiutare la gente ad entrare nel mondo delle regole, trasferendo il sapere con dolcezza». E poi un monito ai giovani che si affacciano nel suo mondo. «Chi sceglie le canzoni deve essere competente, questo è fondamentale. Tutti sono attratti dai like, ma inseguendo i social e i like si raggiunge il punto più basso. La competenza è sempre rara, mentre l’ignoranza dilaga». A proposito di giovani e competenze, per il rettore Giovanni Molari «nel piano strategico dell’Università di Bologna si è data molta importanza al benessere di dipendenti e studenti» grazie a «diverse iniziative, dal welfare per i dipendenti a sportelli di ascolto per il personale e gli studenti, volte a cercare di prevenire e risolvere eventuali problemi».
Per Vittorino Andreoli, psichiatra e membro della New York Accademy of Sciences «il leader vecchio stile, che comandava distaccato, non può più esistere. Il bisogno dei lavoratori oggi è di sentirsi parte dell’azienda».