Ubriaco in ospedale, aggredisce i vigilanti e tenta di sfilare l’arma
Ubriaco, ha seminato il panico al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore dove l’avevano portato per prestargli le cure del caso. Un 30enne di origine pakistana, già noto alle forze dell’ordine, ha dato in escandescenze pretendendo una birra e sbattendo con violenza le barelle che ha trovato sulla sua strada, contro le pareti del corridoio e prendendo a calci un porta. Ha minacciato e offeso un infermiere che ha cercato di fermarlo, e che non è stato aggredito grazie all’intervento di due guardie giurate, tempestive nel placare l’uomo.
A loro volta però i due vigilantes sono finiti nel mirino del 30enne, che ha cercato di sfilare ai due la pistola d’ordinanza e di colpirli al volto. Poi è scappato e inseguito dagli stessi vigilantes e dai carabiSulla nieri del nucleo Radiomobile, è stato arrestato da questi ultimi con l’accusa di interruzione di pubblico servizio, minaccia grave e tentata rapina.
È successo lunedì pomeriggio, ora l’uomo si trova alla Dozza. «Purtroppo è una conferma della pericolosa escalation dei fenomeni di aggressione verso il personale sanitario che da tempo denunciamo e che non è più tollerabile» attacca la Cisl Fp Area metropolitana bolognese. Che chiede impegni concreti. «Il pronto soccorso del Maggiore necessita di un intervento strutturale urgente, finalizzato a rendere più adeguata e spaziosa la sala d’attesa e a dividerla dall’area di Triage dove opera il personale sanitario, in modo da non renderla accessibile a chiunque, mettendo a rischio il lavoro degli operatori».
viMcenda è intervenuto anche il capogruppo della Lega in consiglio comunale Matteo Di Benedetto, che da un lato esprime «totale solidarietà alle guardie giurate e ai sanitari», e dall’altro auspica che il responsabile dell’aggressione «riceva un provvedimento di espulsione, invece che essere liberato o pesare economicamente su tutti noi stando in carcere».
A parlare della necessità di un sistema di alert rapido e di passaggi delle Volanti nelle ore più delicate nelle strutture ospedaliere era stato il questore di Bologna, Antonio Sbordone, proprio due giorni fa, annunciando che è allo studio un sistema di allarme direttamente collegato con la Questura.