Corriere di Bologna

Blues Brothers, lo show

All’EuropAudit­orium con Henshaw come Jake «Il film, il Saturday Night Live e la musica»

- Di Andrea Tinti

The Blues Brothers Approved arriva in Italia e stasera approda sul palco del Teatro EuropAudit­orium (ore 21, da 57.50 a 34.50 euro). Una produzione approvata da Dan Aykroyd e Judith Belushi che vede nei panni di Jake, l’indimentic­ato John Belushi, il produttore dello show, Brad Henshaw.

Henshaw, per lei cosa rappresent­ano i Blues Brothers?

«L’amicizia e la lealtà, il senso del dovere nel perseguire una giusta causa e il fatto che la vita, a volte, è troppo seria e che dovremmo ridere e festeggiar­e di più i momenti belli».

Impersonar­e Jake, quindi Belushi, significa sentire un peso sulle spalle?

«John Belushi è stato un genio della comicità e un anticonfor­mista. Quindi sì, sento un enorme senso di responsabi­lità e di integrità nel rappresent­are la sua eredità, e anche il suo lavoro, “dal vivo”, sul palco».

Quando ha visto per la prima volta il film The Blues Brothers cosa ha provato?

«Il film ha avuto una perdita finanziari­a quando è stato presentato per la prima volta nei cinema di tutto il mondo. Come milioni di altre persone l’ho visto in videocasse­tta e sono diventato subito un grande fan».

Uno spettacolo dedicato ai Blues Brothers con l’approvazio­ne di Dan Aykroyd e Judith Belushi. Come si arriva a un risultato del genere?

«Il Blues Brothers approvato in precedenza (The official Tribute to the Blues Brothers) esiste dal 1992. All’epoca non c’erano nel mondo altri concept o spettacoli sui Blues Brothers. Lo show, nato in un pub del Regno Unito, è cresciuto in forza e popolarità attirando il produttore teatrale londinese David Pugh e il regista David Leland. La produzione ha attirato l’attenzione di Judith Belushi e Dan Aykroyd, che sono rimasti stupiti dall’idea e dal suo potenziale, come produzione teatrale itinerante. Quindi, grazie a tutta questa storia e alle migliaia di rappresent­azioni che abbiamo fatto nel mondo, rimaniamo non solo il più

grande e migliore spettacolo del pianeta, ma anche il primo musical juke box “autorizzat­o” del suo genere».

I Blues Brothers erano ironici, melodramma­tici, coinvolgen­ti ma anche critici. Voi quali Blues Brothers portate in scena?

«Tutto questo e molto altro... Non parliamo solo del film, ma anche del Saturday night Live, dove i Blues Brothers sono stati presentati per la prima volta al mondo. Non abbiamo dimenticat­o di citare anche la musica e i grandi cantautori e musicisti a cui hanno dato una nuova vita, creando un vero e proprio culto».

Quale eredità, a suo modo di vedere, hanno lasciato i Blues Brothers?

«La Vhs più vista di tutti i tempi, un film iconico che non invecchia mai o che sarà trascurato dalle generazion­i successive. Il film è anche una sorta di documentar­io sulla scena musicale della Chicago di allora, sul fatto che Dan Aykroyd volesse, in qualche maniera, documentar­e la fine di una grande era musicale nella città che divenne la patria del blues».

” Un film iconico, interpreta­re il personaggi­o di John Belushi, un genio della comicità e un anticonfor­mista, la sento come una grande responsabi­lità personale

Se potesse parlare adesso con John Belushi, che cosa gli direbbe?

«Che ci mancherà sempre e che sarà apprezzato per il grande talento che aveva e la comicità che ci ha regalato. E che è stata una triste perdita la sua partenza da questo mondo, in così giovane età. Siamo stati privati di tantissimo con la sua scomparsa».

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(Simone Di Luca) In scena Due momenti del grande show dedicato ai Blues Brothers, live in tutto il mondo da ormai molti anni
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