Corriere di Bologna

De Laurentiis e l’intuizione Motta Dopo il rifiuto la beffa del sorpasso

Il presidente del Napoli voleva affidargli il post Spalletti, oggi insegue il Bologna

- Di Alessandro Mossini

Un’estate fa, la storia di noi due. Sabato al Maradona Aurelio De Laurentiis si ritroverà di fronte Thiago Motta, il tecnico a cui a giugno 2023 voleva consegnare la complessa eredità di Luciano Spalletti: il casting fu ampio, ma con l’attuale tecnico rossoblù ci fu un colloquio di diverse ore. Il prescelto era lui, che Napoli l’aveva espugnata con lo Spezia in una surreale partita in cui arrivò da esonerato e vinse 0-1 senza tirare in porta (autogol di Juan Jesus, Napoli a secco con 25 tiri), salvando la panchina, e che proprio al Maradona aveva visto i primi segnali positivi del suo Bologna sconfitto 3-2 prima di una lunga e costante risalita dalla zona salvezza al nono posto.

A rivelare il colloquio è stato proprio lo stesso De Laurentiis tre mesi fa: «Motta era nella lista dei nostri candidati — disse in una conferenza stampa — e abbiamo avuto un incontro di sei ore a Roma, in cui però mi disse che puntava ad allenare squadre estere fuori dall’Italia».

Il riferiment­o, non citato, era al Paris Saint-Germain. Qualche settimana prima, lo stesso De Laurentiis l’aveva messa giù diversa: «Motta è stato il primo che ho contattato, ma non se l’è sentita di raccoglier­e l’eredità di un allenatore che ha vinto lo scudetto in quel modo. Avrà pensato “se va male, cosa faccio?”, che è poi la stessa cosa che avrà pensato Spalletti». Le cronache napoletane in realtà raccontano altro, ovvero che durante quell’incontro — Motta alla domanda su quanto affermato da De Laurentiis sorrise

nd e non andò oltre — l’attuale tecnico del Bologna si sarebbe informato sui piani del Napoli e su chi avrebbe costruito la squadra dopo l’addio di Giuntoli e alla risposta di De Laurentiis, grossomodo «ci sono io, non le basto?» avrebbe cortesemen­te declinato la proposta.

Nove mesi dopo, il campionato racconta che l’idea di De Laurentiis su Motta era buona e che altrettant­o buona è stata la scelta del «Profe» di restare in rossoblù. Il Napoli postscudet­to si è arrotolato su se stesso, divorando prima Garcia e poi Mazzarri fino all’attuale scelta del traghettat­ore Calzona («al mio arrivo ho trovato una situazione disastrosa», ha detto dopo l’1-1 di Udine), mentre il Bologna di Motta ha aperto il gas fino alla zona Champions, rimasta utopia per i partenopei. Gli ormai ex campioni d’Italia sono a -5 dal settimo posto della Lazio che potrebbe valere l’Europa League, rischiano di stare fuori da ogni coppa e anche in caso di en plein negli ultimi tre turni finiranno ad almeno 30 punti dai 90 fatti lo scorso anno. Di contro, la squadra di Motta è già certa di chiudere davanti, visto il +13 in classifica. Sarà per questo che, non più tardi di un mese fa, De Laurentiis ci ha provato anche con il direttore tecnico rossoblù Giovanni Sartori, prendendo di nuovo picche in vista della prossima stagione.

Quella di sabato per il Napoli sarà soprattutt­o la gara dei rimpianti, di fronte a un Bologna che con qualità e competenza negli uffici e in panchina ha imparato a volare, anche sopra a chi porta il tricolore sul petto.

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 ?? (Getty Images, LaPresse) ?? Vicini e lontano Thiago Motta l’estate scorsa è stato molto vicino alla panchina del Napoli. Il presidente Arurelio De Laurentiis lo aveva cercato ma il tecnico decise di restare a Bologna
(Getty Images, LaPresse) Vicini e lontano Thiago Motta l’estate scorsa è stato molto vicino alla panchina del Napoli. Il presidente Arurelio De Laurentiis lo aveva cercato ma il tecnico decise di restare a Bologna

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