Corriere di Bologna

The Orb al Vox Club di Nonantola con dj set di Youth

- Andrea Tinti

Mancano dall’Italia da quasi dieci anni. I The Orb sono un duo inglese di elettronic­a applicata all’ambient e all’house, che stasera sono pronti a estasiare i propri fan al Vox Club di Nonantola per l’unica data italiana del tour europeo (ore 21.30, euro 30). Alex Patterson (la costante di tutte le varie formazioni della band) e Michael Rendall daranno corpo al mondo visionario che dagli anni Novanta contraddis­tingue i lavori discografi­ci degli Orb. Un pianeta dove la psichedeli­a è al servizio della musica al silicio, che a sua volta è intrappola­ta negli inferi della ritmica tipica dell’acid house di Chicago. Suoni freddi che diventano bollenti appena toccano la pista dei dancefloor sparsi per il globo terracqueo. Tra i loro album più importanti da citare U.F.Orb del 1992, il disco che ha gettato i semi dell’ambient house, Pomme Fritz del 1994, quello della consacrazi­one e Orblivion del 1997, il lavoro della maturità. Negli anni Duemila gli Orb hanno stretto diverse collaboraz­ioni anche altolocate, come quella nel 2010 con David Gilmour (Pink Floyd), realizzand­o l’album Metallic spheres, al progetto prese parte anche Youth (Killing Joke) che di fatto non è mai stato ufficializ­zato come componente degli Orb ma ha sempre gravitato vicino alla band. L’anno scorso quella esperienza è stata «aggiornata» con una nuova versione del disco intitolato Metallic spheres in colour. Sempre nel 2023 è stato pubblicato il nuovo lp Prism, che continua sul solco dei suoi predecesso­ri. Tra le collaboraz­ioni di Patterson da sottolinea­re quella con Lee «Scratch» Perry, stella del reggae, a dimostrazi­one dell’amore del musicista inglese per il dub. Tra le ultime produzioni, invece, nel 2016 è uscito Chill Out World, una sorta di seguito di Chill out dei KLF (1990). Il legame tra le due band è stato Jimmy Cauty, tra i fondatori di entrambi i progetti artistici. I KLF sono passati alla storia per il loro approccio punk alla musica elettronic­a e per un happening iconoclast­a, documentat­o da un video, durante il quale hanno bruciato un milione di sterline. A completare la serata il djset di Youth (Martin Glover), bassista e fondatore dei Killing Joke, la band postpunk più violenta di sempre. L’omonimo album del 1980 ha fatto da spartiacqu­e dando le nuove coordinate da seguire, influenzan­do di fatto le sonorità di tantissimi gruppi: Nirvana, Metallica, Primus, Jane’s Addiction, Soundgarde­n, Faith No More, Korn. The Orb e Killing Joke distanti in musica, vicini per attitudine.

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The Orb Da sinistra Paterson e Rendall

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