Gentiloni pensa positivo “Servono serietà e coraggio ma ho fiducia dell’Italia”
Il presidente del consiglio uscente cerca di essere ottimista sul nuovo governo e non rinuncia ad attaccare la Raggi: “Per governare Roma ci vuole una visione”
- E’ un presidente del consiglio in versione quasi ecumenica quello che parla al tempio di Adriano a fianco di Walter Veltroni. Il luogo è curiosamente lo stesso dove pochi giorni prima delle elezioni si era ritrovato il centrodestra per riaffermare l’unità di intenti in vista delle urne. L’occasione è la presentazione del libro “Sos Roma”, scritto dall’ex deputato del Partito democratico Marco Causi, ma ben presto sembra più un modo elegante escogitato per parlare a un pubblico scelto di governo (con la g minuscola) 5 stelle e lanciare così un messaggio al Paese.
Paolo Gentiloni è rilassato, o così pare. E’ uscito da palazzo Chigi per raggiungere come d’abitudine a piedi la vicina piazza di Pietra. Nel mezzo della camminata l’ha fermato una scolaresca in gita, incredula di trovarsi di fronte alla quarta alta carica dello Stato.
E quando i bambini alla domanda del presidente del consiglio dicono di essere di Gragnano, Gentiloni se ne esce con un “Viva la pasta” che strappa più di un sorriso. Di fronte ai cronisti che, visto il limbo post elettorale e le prospettive di governo che si stagliano vaghe all’orizzonte, gli chiedono se sia preoccupato, il premier sposta l’asse della discussione e replica: “Ho fiducia nel Paese”. E’ questo il succo del pensiero gentiloniano che emerge anche dopo, sul palco del tempio romano. Qui va in scena la disamina della crisi della capitale, come recita il sottotitolo del libro di Causi, e soprattutto il modo per uscirne. Ma è chiaro fin da subito il gioco di specchi con la situazione Paese. “E’ sacrosanto dirlo: il futuro del Paese è il futuro della sua capitale. Chi non ama Roma non ama l’Italia”, esordisce Gentiloni che, dopo avere indicato le priorità per la città, conclude con un monito altret- tanto significativo. “A qualunque livello di governo e di leadership - scandisce il premier e neoeletto deputato Pd - in un Paese c’è bisogno di serietà e di coraggio. Senza, non si riesce a dare futuro a un Paese con potenzialità straordinarie, a cui non si può non dare fiducia”. Nessun riferimento a partiti, possibilità di governo o presidenze delle Camere, ma il messaggio su Roma e sulla sua amministrazione è chiaro. “Roma è ingovernabile, è una città impossibile come si dice?”, si chiede Veltroni. La risposta arriva subito dopo. “Non credo sia più difficile di Parigi - osserva l’ex sindaco della capitale -. E’ una città enorme, cresciuta senza una visione di insieme. Questa è una città slabbrata, la ricucitura avviene attraverso le politiche sociali. Non è impossibile governare Roma, ma serve una visione”.
E di visione, progetti, gestione sociale parla anche Gentiloni che insiste sulla collaborazione inter-istituzionale e sull’importanza di “tenere insieme, ricucire” il tessuto sociale o, “come dice Renzo Piano, di effettuare il rammendo delle nostre periferie”. Quindi una frecciatina indiretta dal premier alla giunta M5S guidata da Virginia Raggi, con un raffronto ieri-oggi: “Chiunque amministri deve avere un atteggiamento di collaborazione istituzionale tra i diversi livelli amministrativi. Al di là delle piccole polemiche, in negli anni passati c’è stata”. ◀