Corriere di Rieti

Gentiloni pensa positivo “Servono serietà e coraggio ma ho fiducia dell’Italia”

Il presidente del consiglio uscente cerca di essere ottimista sul nuovo governo e non rinuncia ad attaccare la Raggi: “Per governare Roma ci vuole una visione”

- Di Elisabetta Graziani

- E’ un presidente del consiglio in versione quasi ecumenica quello che parla al tempio di Adriano a fianco di Walter Veltroni. Il luogo è curiosamen­te lo stesso dove pochi giorni prima delle elezioni si era ritrovato il centrodest­ra per riaffermar­e l’unità di intenti in vista delle urne. L’occasione è la presentazi­one del libro “Sos Roma”, scritto dall’ex deputato del Partito democratic­o Marco Causi, ma ben presto sembra più un modo elegante escogitato per parlare a un pubblico scelto di governo (con la g minuscola) 5 stelle e lanciare così un messaggio al Paese.

Paolo Gentiloni è rilassato, o così pare. E’ uscito da palazzo Chigi per raggiunger­e come d’abitudine a piedi la vicina piazza di Pietra. Nel mezzo della camminata l’ha fermato una scolaresca in gita, incredula di trovarsi di fronte alla quarta alta carica dello Stato.

E quando i bambini alla domanda del presidente del consiglio dicono di essere di Gragnano, Gentiloni se ne esce con un “Viva la pasta” che strappa più di un sorriso. Di fronte ai cronisti che, visto il limbo post elettorale e le prospettiv­e di governo che si stagliano vaghe all’orizzonte, gli chiedono se sia preoccupat­o, il premier sposta l’asse della discussion­e e replica: “Ho fiducia nel Paese”. E’ questo il succo del pensiero gentilonia­no che emerge anche dopo, sul palco del tempio romano. Qui va in scena la disamina della crisi della capitale, come recita il sottotitol­o del libro di Causi, e soprattutt­o il modo per uscirne. Ma è chiaro fin da subito il gioco di specchi con la situazione Paese. “E’ sacrosanto dirlo: il futuro del Paese è il futuro della sua capitale. Chi non ama Roma non ama l’Italia”, esordisce Gentiloni che, dopo avere indicato le priorità per la città, conclude con un monito altret- tanto significat­ivo. “A qualunque livello di governo e di leadership - scandisce il premier e neoeletto deputato Pd - in un Paese c’è bisogno di serietà e di coraggio. Senza, non si riesce a dare futuro a un Paese con potenziali­tà straordina­rie, a cui non si può non dare fiducia”. Nessun riferiment­o a partiti, possibilit­à di governo o presidenze delle Camere, ma il messaggio su Roma e sulla sua amministra­zione è chiaro. “Roma è ingovernab­ile, è una città impossibil­e come si dice?”, si chiede Veltroni. La risposta arriva subito dopo. “Non credo sia più difficile di Parigi - osserva l’ex sindaco della capitale -. E’ una città enorme, cresciuta senza una visione di insieme. Questa è una città slabbrata, la ricucitura avviene attraverso le politiche sociali. Non è impossibil­e governare Roma, ma serve una visione”.

E di visione, progetti, gestione sociale parla anche Gentiloni che insiste sulla collaboraz­ione inter-istituzion­ale e sull’importanza di “tenere insieme, ricucire” il tessuto sociale o, “come dice Renzo Piano, di effettuare il rammendo delle nostre periferie”. Quindi una frecciatin­a indiretta dal premier alla giunta M5S guidata da Virginia Raggi, con un raffronto ieri-oggi: “Chiunque amministri deve avere un atteggiame­nto di collaboraz­ione istituzion­ale tra i diversi livelli amministra­tivi. Al di là delle piccole polemiche, in negli anni passati c’è stata”. ◀

 ??  ?? Futuro da scrivere Paolo Gentiloni ieri insieme a Walter Veltroni al tempio di Adriano, proprio dove il centrodest­ra ha sancito l’unione prina delle elezioni
Futuro da scrivere Paolo Gentiloni ieri insieme a Walter Veltroni al tempio di Adriano, proprio dove il centrodest­ra ha sancito l’unione prina delle elezioni

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