Gemellaggio con L’Aquila per mettere in salvo il monumento a Tommasi
L’iniziativa di Radici Accumolesi
▶ ACCUMOLI
L’Aquila e Accumoli “adottano” il restauro del monumento dedicato a Salvatore Tommasi, opera dell’architetto Enrico Lattes, realizzata nel 1927, che si trova ad Accumoli e andato parzialmente distrutto nel sisma del 2016. Tommasi, illustre patologo italiano, personaggio chiave della ricerca medica nella seconda metà dell'Ottocento in Italia, fu molto legato ad entrambi i territori. Per questo per raccogliere somme da destinare al restauro del monumento, verranno organizzate delle mostre fotografiche, che metteranno a confronto il comune reatino del pre-terremoto, con il dopo. I lavori riguarderanno la ripulitura della statua in bronzo di Tommasi e restaurazione delle lastre in marmo laterali del basamento danneggiate con la scossa tellurica per una spesa complessiva che si aggira intorno ai 10 mila euro.
Da qui la decisione come ha spiegato il presidente del comitato Radici Accumulesi, Renzo Colucci e rilanciata dai media abruzzesi “di avviare una raccolta fondi e un percorso di sensibilizzazione verso la cittadinanza affinché prenda in carico il restauro del monumento d’intesa con le associazioni Archeoclub dell’Aquila, Deputazione abruzzese di storia patria, Italia nostra, con l’Archivio di Stato di Rieti e il Comune di Accumoli”. Un piccolo grande gesto che aiuta la popolazione che ancora vive tra mille difficoltà e disagi a distanza orami di quasi due anni dal sisma. “Il nostro territorio è stato fortemente colpito dal terremoto, come del resto la città dell’Aquila nel 2009 e la statua di Tommasi non poteva certamente essere una priorità, per questo abbiamo pensato di coinvolgere i cittadini accumolesi e aquilani, che in comune hanno più di quanto si immagini normalmente”, tiene a precisare Colucci rivolgendosi soprattutto agli amici aquilani. “Quando di un luogo restano soltanto polvere e macerie e gli aiuti sembrano non bastare mai e si fatica ad andare avanti, senza quella normalità che si viveva prima del 24 agosto del 2016, e che in pochi secondi ha stroncato la vita di centinaia di persone econdizionato la vita di chi ha avuto la fortuna di sopravvivere alla terra che trema sono proprio questi ultimi a farsi carico della storia e a voler mantenere una memoria collettiva, fatta di arte e cultura, mettondosi in gioco cercando di colmare le lacune delle istituzioni” conclude il presidente di Radici Accumulesi, Rino Colucci. ◀