Polveri fini alle stelle Una rete di sensori anche nei condomini
Le sentinelle dell’ambiente, dotate di un’App sullo smartphone, hanno confermato la gravità dell’inquinamento: al via nuovi test
▶ TERNI - Arriva il condominio che misura l’inquinamento dell’aria. Sarà in sostanza questa la seconda fase del progetto AirSelfie, il sistema sperimentale per la valutazione dell' esposizione personale all'inquinamento atmosferico, in particolare polveri sottili (Pm2.5), realizzato dall'Ordine dei medici di Terni con la collaborazione di Arpa Umbria e il finanziamento della Fondazione Carit. Il sistema, che agisce attraverso l'uso combinato di modellistica di qualità dell' aria, sensori smart e un'App per smartphone e tablet, è stato lanciato nel 2016 diventando operativo, in fase sperimentale, circa un anno fa. Ieri sono stati illustrati i risultati della prima fase che ha visto il coinvolgimento di alcuni cittadini volontari trasformati in vere e proprie sentinelle dell’aria: dotati di sensori portatili e indossabili hanno misurato la concentrazione di polveri fini che viene inalata durante tutti gli spostamenti quotidiani. Il dispositivo è stato collegato al gps del telefono per tracciare la localizzazione di chi lo indossa. I dati raccolti sono stati poi inviati al sistema informativo ambientale di Arpa Umbria che li ha analizzati per poi confrontarli con quelli registrati dalle 5 centraline già presenti sul territorio per il monitoraggio dell'inquinamento atmosferico. A emergere, oltre al dato purtroppo ormai noto di una città inquinata con valori medi abbastanza analoghi a quelli misurati dalle centraline fisse, una notevole variabilità spaziale e temporale dell'esposizione personale, che comunque ha confermato la situazione di criticità per quanto concerne i Pm 2.5. I numeri della prima fase parlano di 25 dispositivi mobili AirBreams utilizzati da circa 40 persone, 350 tracciati rilevati per un totale di oltre 1.700.000 valori raccolti e rielaborati. Il dispositivo AirBreams è grande quanto un pacchetto di sigarette e costa circa 200 euro. "In questa fase - hanno spiegato i coordinatori Arpa del progetto, Caterina Austeri e Marco Vecchiocattivi - i dati sono risultati a volte più del doppio di quelli misurati dalle centraline, altre volte meno della loro metà, questo è dipeso dal modo di spostarsi, dagli orari, dalle condizioni climatiche. Ecco perché - hanno precisato - nella seconda fase occorrerà coinvolgere ancora più persone e coprire in maniera più omogenea e non solo giornaliera anche le varie zone della città". Conoscere e confrontare i dati sarà possibile mediante un'App già scaricabile da tutti i dispositivi, sia Apple che Android. Oltre ai "cittadini-sentinelle" ci saranno quartieri, ma perfino condomini con centraline fisse di monitoraggio dell'aria, una sorta di rete in grado di coprire la città. In questo modo i dati saranno ancora più precisi e sarà possibile anche una fattiva sinergia, ad esempio, con le istituzioni nell'elaborazione di iniziative per contrastare l'inquinamento. “Per l’Ordine dei medici ha detto il presidente Giuseppe Donzelli - è un dovere promuovere questo tipo di studi e cercare i motivi alla base di gravi malattie, tra cui i tumori. Questo aiuta tutti a fare più prevenzione e a mettere in campo terapie sempre più efficaci. Con l'Arpa stiamo portando avanti anche altre sinergie, ad esempio, sull’inquinamento dell'acqua". ◀
Un milione e 700mila i valori raccolti ed elaborati