La Viterbese di Camilli sogna la prima coppa
All’andata non ci sarà Pini squalificato per un turono dopo il giallo di Cosenza Al “San Vito” la scelta di Sottili di chiudersi e ripartire si è rivelata vincente
▶ VITERBO
Viterbese, impegno mantenuto! Balzo in avanti, all’ultimo ostacolo, per una manifestazione, la Coppa Italia, a cui anche il patron Camilli, aveva dato la “propria benedizione” e che Sottili ha giocato con tutti i migliori fin dagli ottavi. Una bella notizia per tutti e - come spesso capita a Viterbo - esattamente la chiave di volta per riaprire all’entusiasmo e riportare ancora il pubblico delle grandi occasioni allo stadio. Se ne riparlerà mercoledì 11 aprile, quando non ci sarà Pini, il portiere di coppa costretto a saltare l’andata per squalifica. Tornando a Cosenza, rimanere a difendere abbastanza alti con tre centrali è stato un rischio calcolato, proprio perché si sapeva che i lupi possiedono giocatori bravi ad attaccare all’esterno, ma non risolutori all’interno dell’area. Per cui, in teoria, non è così rischioso difendersi per un tempo intero, perché nella zona calda dell’area i pericoli sono pochi. Soprattutto se si fa attenzione a non crearseli da soli.
SCELTA Rimanere “abbottonati” è stata una scelta, ma non solo. E’ stata indotta anche dalla rinuncia forzata - dall’inizio della gara - a giocatori come Calderini e Jefferson. Il primo uscito abbastanza malconcio da Siena, il secondo notoriamente in difficoltà a disputare due partite intere in quattro giorni. I sostituiti non sono stati all’altezza delle aspettative, non tanto per la loro vena offensiva, ma nei movimenti, nel non essere riusciti a mantenere palla e a scaricarla al compagno di squadra che sarebbe potuto arrivare da dietro e, quindi, aprire le ripartenze, alleggerendo il “serrate” del pacchetto arretrato. CINQUE PUNTI Un pacchetto arretrato dove si è confermato Rinaldi, il quale si è portato dalla Calabria lo sgradito ricordo di cinque punti di sutura in testa per una brutta botta rimediata nel finale. Sconfitta evitabile, visto che, al netto degli errori verificatisi in occasione dei due gol, la Viterbese non ha demeritato e l’atteggiamento particolarmente bloccato in difesa è stato in parte una scelta tecnica, in parte indotto dalla preventivabile voglia dei calabresi di partire subito forte. ◀
L’11 e il 25 aprile finale contro i grigi dell’Alessandria per mettere le mani su un trofeo che piace al patron