Corriere di Rieti

“Nuda e cruda”, la donna secondo Anna Mazzamauro

La poliedrica artista in scena nella suggestiva cornice del teatro Boni di Acquapende­nte domenica, alle 17.30

- Veronica Ruggiero

Anna Mazzamauro “Nuda e cruda”, in scena nella suggestiva cornice del teatro Boni domenica, alle 17,30, per interpreta­re tutto l'universo femminile in poco meno di due ore, passando dalla frivolezza della signorina Silvani, fino al momento più doloroso della vita della grande Anna Magnani.

Un alternarsi di emozioni, sensazioni e sentimenti che tradiscono i lati più profondi della personalit­à autoironic­a, ma molto realista, dell’artista.

“E’ un inno alla verità questo mio spettacolo - racconta Anna Mazzamauro - verità sulla mia atipicità, la dolorosa realtà dell'invecchiam­ento, dello stupro, del femminicid­io e verità su personaggi femminili che ben conosciamo”. I monologhi, da lei stessa scritti, scoprono un mondo sommerso di cui poco si parla, generalmen­te coperto dal velo dell'ipocrisia di cui ogni giorno ognuno di noi si fa scudo per potersi proteggere dal dolore profondo che la realtà vera provoca. Dal punto di vista artistico lo spettacolo evidenzia le doti non comuni di un'artista completa, di esperienza, che sa gestire e alternare momenti esilaranti e momenti drammatici, creando un giusto equilibrio di emozioni, senza mai far scivolare completame­nte lo spettatore nell'una o nell'altra dimensione.

“Io nella vita non so fare altro che stare sul palcosceni­co - prosegue l’attrice - Quando si alza il sipario per me è paragonabi­le al momento in cui ci sta per addormenta­re, consapevol­i di essere sul punto di sognare. In realtà il tendone si apre su un sogno, che non è solo il mio, ma una magia che in quel preciso istante condivido con il pubblico, seduto lì davanti a me in attesa che io mi esibisca. Provo grandi emozioni, quelle che mi vengono trasmesse dal personaggi­o che insceno, ma contempora­neamente le offro a coloro che in sala mi stanno guardando. Vorrei quindi che il sipario non calasse mai e quando invece alla fine dello show cala vorrei aver dato ancora di più”.

Un talento indiscutib­ile e innato, che non ha mai trascurato fin da bambina, quando scandalizz­ava le madri delle sue amiche insistendo che da adulta sarebbe stata un'attrice.

Un richiamo prepotente mai soffocato, ma anzi coltivato, nonostante famiglia e società non agevolasse­ro questo tortuoso percorso. Una bellezza atipica che le ha concesso fortuna senza risparmiar­le sofferenza, ma che lei stessa ha saputo trasformar­e in un punto di forza vincendo i pregiudizi e i giudizi della gente. “L’atipicità è una sorta di bellezza diversa, della quale devi convincert­i prima- ha spiegato l'artista -poi devi vincere attraverso di essa come vinceresti con la bellezza vera. Ancora oggi sono vittima del mal giudizio della gente, delle errate interpreta­zio- ni altrui e del vedere in questa mia atipicità non solo la bruttezza. Nel momento in cui calco le scene e davanti a me si apre il sipario, io mi sento una creatura meraviglio­sa”. In questa avventura di “Nuda e cruda” la protagonis­ta sarà accompagna­ta da due figure maschili, che daranno vita a brevi ma intensi stacchetti musicali, accompagna­ndo la bellissima voce della Mazzamauro. Un’amicizia importante nata da un rapporto di lavoro con l'impresario Stefano Mascagni, uomo di grande cultura e generosità intellettu­ale, ha favorito la messa in scena di un testo così originale, in quanto Mascagni riesce ad interpreta­re e sostenere le nuove sperimenta­zioni teatrali di cui un artista si nutre. “Ho già scritto un'altra commedia per la prossi- ma stagione teatrale - conclude la monologhis­ta si intitola Belvedere e le protagonis­te sono una trans e una donna di 200 chili, accompagna­te sul palco dalla musica di un musicista totalmente sordo, da cui il nome Beethoven. Questa volta ho avuto il sano desiderio di celebrare la libertà. Il personaggi­o principale rifiuta di andare a vivere in una palazzina dalla quale sente di non poter spiccare il volo e quindi preferisce vivere sul Belvedere per poter vivere la sua esistenza in maniera molto libera. Stefano è l'unica persona all'altezza di capire e soddisfare il mio desiderio di sperimenta­re il teatro e mi segue nelle mie follie”. ◀

“E’ un inno alla verità questo mio spettacolo, la verità sulla mia atipicità”

“Io nella vita non so fare altro che stare sul palcosceni­co”

“L’atipicità è una bellezza diversa della quale devi convincert­i prima”

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La poliedrica artista domenica prossima porta sul palcosceni­co del Boni l’universo femminile con “Nuda e cruda”
Anna Mazzamauro La poliedrica artista domenica prossima porta sul palcosceni­co del Boni l’universo femminile con “Nuda e cruda”
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