A Torrita di Siena sfida coi somari
Otto le contrade che si daranno battaglia. Domani si entra nel vivo della manifestazione con i banchetti
E’ la prima, grande festa popolare che il calendario propone dopo l’inizio del nuovo anno in Toscana. E non solo per la sua storica collocazione (la prima domenica dopo il 19 marzo, San Giuseppe), ma anche per tripudio di colori che offre e il senso di rinascita che trasmette dopo i mesi invernali, si presenta come un annuncio di primavera. E’ il Palio dei somari di Torrita di Siena che, forte di oltre cinquant’anni di storia (fu fondato nel 1966), quest’anno celebra la sua edizione numero 62, grazie ad una nutrita serie di carriere straordinarie.
Otto le contrade, quattro dell’incantevole centro storico, autentica cittadella medievale (Porta a Pago, Porta a Sole, Porta Gavina e Porta Nova), quattro esterne alle mura (Cavone, Le Fonti, Refenero e Stazione), ed una popolazione che nei giorni di Palio vive a fondo la sua festa. Si dice che a Torrita, approssimandosi la carriera, il presidente dell’organizzazione, l’Associazione Sagra di San Giuseppe, con- ti più del sindaco, e che non ci sia famiglia in cui almeno un componente non sia impegnato nella manifestazione. Si dice, ma basta vivere, anche da semplici visitatori, l’atmosfera magica che si respira tra i borghi, le piazzette e le storiche sedi delle contrade nel periodo paliesco per farsi completamente coinvolgere e credere a questa sorta di dittatura della festa sullo scorrere ordi- nario della vita. Tanti sono i protagonisti: lo staff organizzatore, i dirigenti di contrada, i figuranti, i fantini, che fanno vibrare le bandiere insieme ai sogni e alle speranze dei contradaioli. Ma uno svetta su tutti ed è proprio il somaro.
Perché quando dopo otto giorni di preparativi, tra luculliane abbuffate, cortei storici, incontri, sbandierate e occasioni di svago, si scende sull'ovale di tufo e si comincia a fare sul se- rio, be', chi conta in quel momento è proprio il somaro.
A Torrita questi quadrupedi apparentemente docili ma dal carattere bizzarro e dai comportamenti imprevedibili, sono amatissimi, tanto dai bambini quanto dagli adulti. E come tali sono rispettati da sempre, prima ancora che sacrosante norme sulla tutela della salute e anche della dignità dell'animale sancissero regole restrittive. A Torrita il somaro non è lo strumento per raggiungere a qualunque costo il successo ma è un coprotagonista dell'impresa, che soffre, suda, si impegna proprio come l’ultimo dei contradaioli. E infatti una settimana prima del palio, ai giardini pubblici di Torrita, tutti possono provare ad andare in groppa al somaro ed a fare tondino, assistiti dagli allevatori, mentre in uno spazio adiacente vengono mostrati esemplari appartenenti alle varie razze italiane. Ma come vivere il Palio dei Somari 2018? Basta seguire il ricco calendario di appuntamenti che, ormai tradizionalmente, si apre il sabato precedente la corsa. Intanto l’edizione 2018 ha vissuto un prologo inedito con la mostra Abbozzi di Palio, esposizione dei bozzetti realizzati dai pittori del panno in cinquant'anni di storia della festa, aperta il 24 febbraio nella sede della Pro Loco. Domani si entra nel vivo della manifestazione. Appuntamento nel centro storico a partire dalle 15 con il caratteristico Mercatino de La Nencia, esposizione di artigianato di ispirazione medievale, per proseguire, alle 18.30 nel palazzo comunale, con il sorteggio delle batterie eliminatorie della corsa. Il pubblico potrà vivere in piazza l’estrazione attraverso uno spettacolo di rievocazione storica in costume.
Alle 19, l’apertura delle Taverne, i banchetti dove va in scena tutta la tradizione dell’enogastronomia locale in un centro storico animato dagli spettacoli degli artisti che, tra musica e performance in stile medievale, allietano gli ospiti fino a tarda notte. Domenica 18 si replicano le Taverne ma la giornata è caratterizzata anche dal già citato “Somarando” (dalle 10 nei giardini pubblici), l’evento che permette di conoscere da vicino il mondo di questo animale così caro al popolo torritese, e da un incontro tra le migliori scuole di giovani sbandieratori e tamburini della zona (dalle 16 in piazza Matteotti). La settimana che precede il Palio è punteggiata da iniziative che coinvolgono le scuole, altre istituzioni e le contrade stesse fino al venerdì, quando vanno in scena le incredibili Cene propiziatorie. Si tratta dei banchetti allestiti dalle otto contrade per presentare al proprio popolo il fantino e soprattutto per trasmettergli tutta la carica necessaria per puntare verso il trionfo.
Sabato 24, alle 21.30, farà il suo ingresso in piazza il palio, ques’anno dipinto dall’artista Riccardo Carrai. A scortarlo sbandieratori e tamburini delle otto contrade che subito dopo si sfideranno in una gara ad altissimo tasso di spettacolarità. Solenne ed immutabile il programma del giorno del palio, in un crescendo di emozioni e di tensione. Domenica 25, alle 10 le comparse delle contrade si ritroveranno in piazza Matteotti per la benedizione delle Palme e quindi per seguire la Santa Messa, nella Chiesa delle sante Flora e Lucilla. Dopo la spettacolare esibizione di sbandieratori e tamburini, partirà il corteo storico, altro elemento di grande fascino ed eleganza. L’appuntamento sarà quindi per tutti alle 15.30, nella piazza del Gioco del Pallone, dove, sull’ovale ricoperto di tufo, si correrà il Palio. La formula prevede quattro batterie eliminatorie, una di recupero e la finale, che assegna il drappellone. Poi per la vincitrice sarà festa fino a tarda notte. Riconfermato il servizio navetta nei giorni clou che permetterà a tutti di raggiungere il centro storico lasciando l’auto in uno dei tanti parcheggi esterni. ◀
L’ambito panno quest’anno è stato realizzato da Riccardo Carrai
La corsa si tiene la domenica dopo la festa di San Giuseppe
Gli sbandieratori mostreranno la loro abilità in piazza Matteotti