Corriere di Rieti

FI gela Salvini E’ leader solo della Lega

Brunetta: pari dignità

- Di Donatella Di Nitto

- Frenare le ambizioni di Matteo Salvini e, se le presidenze delle Camere non ci riuscisser­o, affidarsi alle consultazi­oni per fargli fare un “bagno di realtà”. E’ questo l’obiettivo da raggiunger­e in Forza Italia e le parole di Renato Brunetta lo certifican­o senza il minimo dubbio: “Siamo tutti con Matteo Salvini, partendo da un rapporto di pari dignità, fondato sulla collegiali­tà senza dissensi o tensioni, nel suo tentativo di formare il prossimo governo di centrodest­ra” perché “rappresent­a il centrodest­ra unito, in questa delicata fase, per tentare di dare un governo al Paese, ma è e resta il leader della sola Lega”. Il leader del Carroccio è stato investito della responsabi­lità di portare avanti le trattative per l’elezioni dei presidenti di Camera e Senato, ma questo non vuol dire che deve fare l’asso piglia tutto.

Silvio Berlusconi insomma non ci sta a stare nelle retrovie e con l’appoggio di Fratelli d’Italia e dell’Udc di Lorenzo Cesa ha tutta l’intenzione di fermare Salvini. E’ questo il senso della rivendicaz­ione a Forza Italia del soglio del Senato, che ha come primo obiettivo quello di rompere l’asse leghista con il Movimento 5stelle e dall’altra parte quello di mettere davanti a un bivio il leader del Carroccio. In sintesi, se Salvini vuole una delle due presidenze si prenda la Camera e abbandoni le mire su palazzo Chigi, è il ragionamen­to degli azzurri. Anche perché la proposta di Romani, confidano fonti parlamenta­ri, potrebbe raccoglier­e un vasto consenso anche nel Partito democratic­o. Il passo in avanti verso il Nazareno lo ha fatto lo stesso Brunetta: “Non si può marginaliz­zare un partito come il Pd che comunque è il secondo più votato alla Camera. Auspico invece - ha aggiunto - che il Pd sia un attore fondamenta­le di questa fase politica e credo che non possano tirarsi fuori”. Secondo i forzisti un eventuale blitz ben riuscito al Senato potrebbe essere sventolato sotto il naso della Lega, anche perché il risultato a palazzo Madama potrebbe arrivare prima di quello a Montecitor­io e quindi deciderne le sorti anche alla Camera. La prossima settimana sarà ufficializ­zata la Federazion­e, che prenderà il nome Fi-Ppe, che porterà al gruppo degli azzurri 4 senatori dell’Udc (Antonio De Poli, Antonio Saccone, Paola Binetti e Gaetano Quagliarie­llo). Con questa operazione Forza Italia passerebbe a 61 senatori contro i 58 della Lega. Se questa strategia non dovesse funzionare, spiegano fonti parlamenta­ri, di certo Berlusconi non intaccherà l’unità del centrodest­ra e al primo giro di consultazi­oni al Quirinale comunque sosterrà Salvini, certo del fatto che il suo nome non raccoglier­à in Parlamento i numeri necessari per un governo in grado di governare. Che la tensione nella coalizione sia altissima lo dimostra anche lo scontro per il candidato governator­e in Friuli Venezia Giulia. Dopo il braccio di ferro arrivato fino alla tarda serata di giovedì, nella mattinata di ieri arriva prima l’autocandid­atura di Massimilia­no Fedriga e poi la nota, apparentem­ente ufficiale della coalizione, firmata da Forza Italia, di una convergenz­a su Renzo Tondo (uomo di Raffaele Fitto candidato alla Camera con Noi con l’Italia). Poi il caos. Fratelli d’Italia regionale smentisce e parla di “decisioni ancora non condivise”.

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Capo delegazion­e Matteo Salvini guiderà il centrodest­ra alle consultazi­oni al Quirinale ma Berlusconi non vuole il capo leghista prenda del tutto in mano le sorti della coalizione

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