Misure di sostegno efficaci e celeri contro l’emergenza olivi
In tanti a discutere un piano, le conseguenze del maltempo dureranno anni
▶ PASSO CORESE Una sala gremita (nella foto) ha popolato i locali di via Ternana per analizzare la grave emergenza che ha colpito la produzione olearia del Lazio, e della provincia di Rieti, con un comparto che rischia di essere messo in ginocchio dalla sferzata di gelo e neve di fine febbraio, che si è lasciata dietro danni ingenti nella principale coltivazione del territorio, l’olivicoltura. L’incontro, organizzato dalla direzione regionale di Coldiretti, da Op Latium, e dal consorzio Sabina D op, ha visto la partecipazione di tanti, tantissimi produttori e operatori del settore, provenienti anche dai territori confinanti della Sabina romana, e degli assessori regionali uscenti all’Agricoltura, Carlo Hausmann, e all’Ambiente, Fabio Refrigeri. Con loro i sindaci del territorio. “Organizzeremo incontri di questo tipo in tutte le province del Lazio, perché i danni rilevati sono enormi e riguardano tutte le colture-ha spiegato Davi d Granieri, presidente di Col diretti Lazio-Partiamo dalla Sabina, che è l’ area più importante sotto il profilo olivicolo, un settore fondamentale per il tessuto sociale ed economico del territorio. Qui i numeri sono veramente drammatici: 34 milioni di euro di danni solo nei primi 12 mesi, perché le conseguenze si sentiranno almeno per 4 anni; 350mila quintali di olive perse, un calo della produzione per le aziende stimato tra il 30% e il 60% e circa un milione di giornate lavorative perse. Lanciamo oggi ai sindaci dei vari Comuni una petizione che presenteremo in Regione e al ministero dell’Agricoltura, affinché vengano attivate, in maniera celere, tutte le misure possibili per sostenere le aziende”. “Chiediamo alla Regione uno sforzo per la semplificazione della modulistica- ha sotto-lineato Giuseppe Casu, direttore di Coldiretti Roma e Rietied è fondamentale riuscire ad avere una tempistica certa e limitati passaggi burocratici”. Per Francesco Bosio, direttore generale di Op Latium, la più grande organizzazione di produttori oleari della regione, la stima dei danni da qui ai prossimi anni potrebbe toccare quota 50 milioni di euro. Motivo più che mai valido per richiedere misure di risarcimento e sostegno che necessitano però di una decisa sburocratizzazione, tema posto in maniera pressoché unanime, e riassunto dal presidente del consorzio Sabina Dop, Stefano Petrucci. ◀