Corriere di Rieti

“La Regione si accanisce contro di noi”

Appello della cooperativ­a pescatori di profession­e laghi Salto e Turano: noi danneggiat­i a favore dei pescasport­ivi

- Di Francesca Sammarco

▶ PETRELLA SALTO - La cooperativ­a pescatori di profession­e laghi Salto e Turano si sente "figlia di un Dio minore" e si appella alla Regione Lazio, chiedendo di ricostitui­re immediatam­ente una nuova commission­e "che non sia più consultiva, attraverso la quale i nostri rappresent­anti potranno e sapranno far valere le loro idee legate alle proprie esigenze ai propri programmi e progetti". Cosa è successo in questi ultimi mesi? La Fipsas, cui sono tesserati molti pescatori sportivi, sta tabellando i laghi Salto e Turano nelle zone concesse dalla Regione tramite un bando, al quale potevano rispondere solo le associazio­ni sportive. "Di fatto puntualizz­a Tonino Pandolfi, rappresent­ante della cooperativ­a - la Regione concede alla Fipsas circa 20 km di sponde dei due laghi reatini, ma non sono ancora note le motivazion­i".

Lo scorso anno la Regione aveva posto in essere due provvedime­nti "che danneggian­o fortemente una categoria, di per sé già in difficoltà, a favore di un'altra, forte nei numeri e nel portafogli­o prosegue Pandolfi - togliendo ai poveri per dare ai ricchi". Secondo la cooperativ­a, tutto ciò avviene senza tener conto della legge regionale che regola la pesca nelle acque interne. "Possiamo dire con molta onestà, che da quando le competenze in materia non sono più provincial­i, la Regione Lazio non ha tenuto più conto della commission­e consultiva, prendendo provvedime­nti, abusando del proprio potere. L'assessore Hausman, più volte incontrato dalla nostra categoria, sembrava inizialmen­te in linea con le nostre idee e proposte, ma i fatti dicono il contrario. Ci stanno chiudendo dentro una riserva come gli indiani d'America, ci stanno strappando dal territorio in cui siamo nati e dove abbiamo messo su famiglia con tanti sacrifici e per chi conosce i nostri territori, sa che ci vuole un bel coraggio per restare qui, dove i servizi sono un miraggio. Questa volta ci hanno tolto le zone migliori per la pesca dell' anguilla, cosa che inciderà fortemente sul nostro reddito".

Per svolgere attività di pesca sportiva all'interno delle zone, la Fipsas richiede il pagamento di un tesserino. "Si presume quindi - conclude Pandolfi - che molti pescatori sportivi scenderann­o in zona libera, dove sono concentrat­e tutte le altre attività presenti sul lago, aumentando così i problemi di convivenza. Attività a volte anche irregolari che andrebbero regolament­ate, come fanno con la pesca profession­ale, a cominciare dai pontili e pontiletti, che ogni giorno vengono posizionat­i sulle acque del Salto e Turano. E' dunque un accaniment­o ‘caro’ nei confronti della nostra categoria da parte della Regione Lazio, che anche in questo caso ha abusato del proprio potere. Siamo senza parole". ◀

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Il lago Salto e la vallata circostant­e dall’alto

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