Corriere di Rieti

Undici profughi eritrei accolti dalla Caritas diocesana a Capitone

Narni Le due famiglie, composte da 3 adulti e 8 minori, saranno seguite dalle telecamere di Tv2000 che raccontera­nno le loro storie di vita quotidiana

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Undici eritrei sono arrivati nella frazione narnese di Capitone nell’ambito del progetto dei "Corridoi umanitari ", realizzato dal ministero degli Esteri e dalla Conferenza episcopale italiana attraverso la Caritas italiana e la Comunità di Sant' Egidio. Gli undici cristiani perseguita­ti accolti dalla Caritas di Terni-Narni-Amelia e dall' associazio­ne di volontaria­to San Martino sono stati accolti nell' ambi todi" un trasferime­nto protetto in due annidi migliaia di famiglie del Corno d'Africa, che fuggono dalla tirannia, dalla guerra, dalle malattie e dalla povertà assoluta". Reazione accoglient­e da parte dei cittadini capitonesi anche se in molti giurano "di non essersi ancora accorti dei nuovi arrivi. In ogni caso faremo in modo di farli sentire a casa loro" - hanno commentato alcuni di loro. La Caritas di TerniNarni-Amelia, nella struttura di Capitone di Narni, nei giorni scorsi, ha accolto due famiglie composte da tre adulti e otto minori, dai 4 ai 14 anni, che sono state scelte come protagonis­te del docufilm di Tv2000 e saranno seguite nei vari momenti della loro vita in Italia e del loro percorso d' inseriment­o ." Lo scopo del progetto "Rifugiato a casa mia" spiegano dalla Diocesi di Narni-Terni-Amelia - non è solo quello di accogliere persone che fuggono da violenza e povertà, ma di avviarle in un percorsodi integrazio­ne e autonomia, attraverso la formazione linguistic­a e l'inseriment­o dei genitori nella società e nel mondo del lavoro, coi bimbi che saranno affiancati anche dal punto di vista scolastico e gli adulti per quello lavorativo, assicurand­o agli undici profughi eritrei assistenza da parte delle suore africane della Nostra Signora dell' Incarnazio­ne, che vivranno con loro nella casa, e di beneficiar­e della mediazione linguistic­a e di sostegno degli operatori della Ca rita s-San Martino anche con cure mediche adeguate". Il progetto nasce dal protocollo di intesa con lo Stato italiano, siglato dalla Comunità di Sant'Egidio e dalla Cei. "Un progetto finanziato con fondi dell' 8xmille - spiega il direttore della Caritas diocesana, IdealePian­toni-cheprevede­nuovi canali sicuri e risposte durature a protezione dei migranti e dei rifugiati. Come Caritas diocesana ci è stata datala possibilit­à di accogliere e accompagna­re queste due famiglie eritree per un periodo più o meno lungo e poi, quando ci saranno le condizioni per il ritorno nel loro Paese d'origine. Chiediamo aiuto alle famiglie di Capitone di Narni per una buona accoglienz­a". ◀

 ??  ?? “Rifugiato a casa mia” Lo scopo del progetto è inserire le persone che fuggono da violenza e povertà in un percorso di integrazio­ne e autonomia. Nella foto, il vescovo Giuseppe Piemontese insieme ai profughi eritrei a Capitone di Narni
“Rifugiato a casa mia” Lo scopo del progetto è inserire le persone che fuggono da violenza e povertà in un percorso di integrazio­ne e autonomia. Nella foto, il vescovo Giuseppe Piemontese insieme ai profughi eritrei a Capitone di Narni

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