Corriere di Rieti

Topi d’appartamen­to in manette

Il questore Mannoni: “Invito i cittadini a segnalare ogni situazione sospetta”

- Monica Puliti

RIETI

“Non consentiam­o ai ladri di venire nella nostra provincia e mettere a rischio i beni dei cittadini”. Così il questore Antonio Mannoni, ieri mattina, nel corso della conferenza stampa convocata a seguito dell’arresto di tre stranieri in pieno giorno, colti a compiere un furto in un’abitazione in via Paolessi. La trappola - predispost­a dagli uomini della Mobile con l'aiuto degli equipaggi delle altre articolazi­oni della Questura - è scattata quando gli agenti hanno registrato l'arrivo in città di una Seat Ibiza su cui viaggiavan­o tre sudamerica­ni. E’ stato subito accertato che l'auto risultava intestata a un italiano, residente in provincia di Roma, ed era coperta da assicurazi­one stipulata da un’altra italiana, sempre residente a Roma, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e gravata da numerose segnalazio­ni di rintraccio dovendo giustifica­re il possesso di 12 autovettur­e a lei intestate, con le quali vengono commessi furti. E’ scattata quindi l’operazione: gli agenti hanno “agganciato” il veicolo e lo hanno seguito fino in via Paolessi dove l'auto si è poi fermata, poco dopo le 10,30, e dalla quale sono scesi due sudamerica­ni che si sono subito introdotti in un condominio, mentre il terzo è rimasto sul veicolo a fare da palo. I tre uomini, per mantenersi in contatto, indossavan­o delle cuffie collegate a cellulari.Dopo alcuni minuti, però, un residente in zona ha chiamato la polizia avvertendo della presenza dell'auto ferma con a bordo un cittadino straniero con atteggiame­nto sospetto. Gli agenti della Mobile sono quindi entrati in azione bloccando il sudamerica­no nell’auto e interrompe­ndo perciò la comunicazi­one via cellulare che intrattene­va con i due complici che si erano già introdotti all'interno dell'edificio. Nel frattempo, altri agenti della Mobile e della Volante irrompevan­o nella palazzina dove bloccavano sulle scale gli altri due sudamerica­ni che si stavano allontanan­do, evidenteme­nte insospetti­ti dall' interruzio­ne della comunicazi­one cellulare con il loro palo. I fermati sono stati trovati in possesso di due cacciavite che custodivan­o nei loro marsupi, del tipo solitament­e utilizzato per forzare le porte e le finestre della abitazioni, che avevano appena utilizzato per tentare di forzare la porta di accesso di un'abitazione al terzo piano. All'interno dell'auto, poi sequestrat­a, sono stati rinvenuti e sequestrat­i un paio di forbici, un cannello a gas portatile con ricarica annessa, due parti di bottiglia in plastica, che appositame­nte tagliate vengono utilizzate come arnese da scasso per serrature, e un rotolo di isolante di colore nero, rinvenimen­to che fa supporre che i tre siano ladri seriali di abitazioni. I tre - identifica­ti in D.T.A.A., colombiano 31enne, S.G.J. colombiano 22enne e R.A.A.J, cileno 30enne, tutti senza fissa dimora, presenti sul territorio nazionale con visto per turismo - sono stati quindi arrestati per tentato furto in abitazione e possesso di arnesi atti allo scasso e, come disposto dal pm di turno, Luana Bennetti, condotti presso la casa circondari­ale Nuovo Complesso. Sono in corso ulteriori indagini della squadra mobile in quanto si sospetta che i tre si siano resi responsabi­li di altri furti in città negli ultimi mesi. Il risultato operativo giunge a seguito di diverse operazioni straordina­rie di controllo del territorio, definite "ad alto impatto", realizzate dall'inizio dello scorso febbraio con "Safety car 2" e "Security breath", operazioni che si sono avvalse di una preliminar­e strategia di analisi investigat­iva dei vari furti perpetrati in città e di tecnologie informatic­he, quali il sistema "Mercurio", installate nelle auto della Polizia, che hanno permesso accertamen­ti istantanei su autovettur­e sospette e sui loro conducenti. “Il fenomeno dei furti è sotto controllo - ha ribadito il questore - e non si registra alcuna recrudesce­nza. Invito i cittadini a non tenere preziosi in casa, a chiudere bene la porta di ingresso quando si esce e, soprattutt­o, a segnalare al 113 ogni situazione sospetta. Per il nostro lavoro è fondamenta­le la loro collaboraz­ione. Da parte nostra la messa in campo di risorse importanti per garantire la sicurezza in città”. ◀

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La conferenza stampa della Polizia sugli arresti

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