Potere al Popolo non ama “puttana”, e si attacca al Cas
Le scriviamo, oggi, per esprimere, pur nell'apprezzamento per il Corriere di Rieti e per i giornalisti che vi lavorano, la nostra amarezza e contrarietà per il titolo apparso sulla prima pagina del giornale di ieri: "MACCHE' PROFUGHI, ERANO PUTTANE".
I motivi sono diversi. Innanzitutto la parola "puttana" ha in sé un portato discriminatorio che colpevolizza la donna, in una relazione di scambio in cui l'uomo trova - pare "profitto" non minore.
E', dunque, una parola che riflette una cultura maschilista e intrisa di pregiudizio, che avremmo preferito non vedere sulle pagine di un giornale, che è pur sempre un prodotto culturale... almeno dovrebbe. Ma, al di là delle questioni di rispetto di genere, vi è anche una sostanziale poca conoscenza del fenomeno dello sfruttamento della prostituzione, in particolare di quello di cui sono "oggetto" le donne provenienti dall'Africa Sub Sahariana. Si tratta di un fenomeno complesso, che vede le donne migranti vittime di sfruttatori che, attraverso il ricatto del ripagamento del debito per il viaggio - cui sono associati riti e maledizioni e minacce ai parenti rimasti in Africa - impongono alle donne l'esercizio della prostituzione. Il titolo quindi, non solo offendeva le donne, in quanto tali, ma agiva una ulteriore violenza di stigma - verso donne spesso già vittime di forme di costrizione.
E' triste, infine, che tutta la vicenda sia narrata con veloci parole di condanna per le donne che organizzavano, si dice, il giro della prostituzione - cosa che poco risponde ai modelli di sfruttamento noti fra gli operatori impegnati nel contrasto alla tratta di esseri umani - focalizzando, quindi, tutta l'attenzione sulla questione securitaria. Si è scelta una strada fin troppo facile, per affrontare un tema estremamente complesso, che riguarda un modello di accoglienza, quello dei CAS, che dimostra molti limiti. E' evidente che la capacità dei vari enti di lavorare in modo serio e professionale costituisce un discrimine forte fra le diverse situazioni: fra il mero sfruttamento della condizione dei migranti - che crea disagi a loro, in primis, ed ai cittadini - ed attività volte effettivamente all'inclusione; ed è innegabile che le condizioni di vita e di benessere dei richiedenti asilo - come spesso denunciato - risentano fortemente della mancanza di progettualità a medio termine e sostegno reale all'inclusione. Ma ci rendiamo conto che affrontare tutto questo richiede qualche battuta in più ... nel senso della digitazione su tastiera e non della "boutade". Titoli come quello di ieri fanno malissimo alla nostra Città alla sua cultura ed alla sua considerazione di sé. Pensiamo, quindi, che il vostro Giornale debba avere l'onestà di chiedere scusa a quelle tre donne, per essere state liquidate con un giudizio che non si domanda nulla sulla loro storia e sul loro percorso, alle donne, per aver ritrovato ancora in una prima pagina un termine fortemente stigmatizzante, ed ai ragazzi di Rieti a cui si è proposta questa "cultura". ◀ Potere al Popolo Rieti
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▶ Gentile signor Potere al Popolo di Rieti, facendo una eccezione che non ripeterò, pubblico integralmente questa vostra lettera anonima che tale è non portando la firma di un cristiano (o musulmano, ebreo, valdese, ateo, agnostico etc... Non vorrei ricevere un'altra lettera anonima sulla discriminazione religiosa). Non è piaciuta una parola e vengono usate 483 parole per spiegare il perché. Ho l'impressione che in questo raffronto 1 a 483 ci sia la spiegazione dell'insuccesso della sinistra italiana. Anche a me non piace "puttana", perché è un francesismo e amo la lingua italiana. Ma dovevo fare un titolo, e purtroppo bisogna usare parole brevi, perché la larghezza della pagina non ne consente di più.
Ho provato a scrivere "Macchè profughi, erano prostitute". Ma era troppo lungo. Il dizionario dei sinonimi mi dava due alternative: "puttane" o "troie". Mi è sembrato preferibile il francesismo. Ma se Potere al Popolo è purista e amante della lingua dialettale, la prossima volta userò "mignotte", a suo riguardo.
◀ Franco Bechis
P.S. La notizia sotto quel titolo era che lo stato paga una cooperativa- non so se vicina o meno a Potere al Popoloche dovrebbe occuparsi di dare una casa ai migranti in attesa che venga stabilito se sono o meno profughi.
Al primo controllo si è scoperto che lì invece di trovare tre profughi c'erano tre ragazze nigeriane in altrettante case (anzi, Cas) ad esercitare la prostituzione. Avendo la responsabilità della conduzione di quegli appartamenti, lo sfruttatore delle nigeriane sarebbe la coop...