Salvini sfida l’Europa Pronto a sfondare il tetto deficit/Pil del 3%
Il leader della Lega a Strasburgo conferma la chiusura nei confronti del Pd “Mai nella vita governerò con Renzi”. Primo obiettivo, tasse al 15%
▸ STRASBURGO
Matteo Salvini sgombra il campo da una ipotesi di apertura al Pd e di larghe intese, assicurando “mai nella vita governerò con Renzi”. E mette in cima all’agenda l’obiettivo di abbassare le tasse al 15%. Poi va all’attacco sui conti pubblici annunciando che “se serve, ignoreremo il tetto deficit/Pil del 3%”. Il leader della Lega tutto questo lo fa da Strasburgo. Salvini sottolinea alla platea di giornalisti che il centrodestra ha vinto con 12 milioni di voti, e che la
Lega è il primo partito della coalizione. E ammette però anche che
“non è possibile una improvvisa uscita dall’euro da parte dell’Italia”. Da parte del numero uno del Carroccio, uscito premiato dal voto del 4 marzo, “niente sono anche di responsabilità: “Governiamo se siamo in condizioni di attuare il nostro programma. Se c’è la maggioranza che parte dal programma di centrodestra e senza raccogliere partiti, ma raccogliendo adesioni da altri parlamentari che si impegnino per iscritto sul programma, allora bene”. Il segretario del Carroccio, che spera “di avere l’onore di guidare il paese stando al programma” del centrodestra “senza annacquarlo, senza inciuci” non sembra disponibile a scendere a compromessi, né a Roma, né a Bruxelles, cui manda un messaggio chiaro. Se per portare a casa le misure che ha in mente dovesse mai andare contro i diktat dell’Unione europ e a , Salvini si dice pronto a farlo. A partire dal tetto del 3% per il rapporto deficit/Pil. “Fa parte di quelle regole scritte a tavolino, che se fanno stare meglio i cittadini noi rispetteremo - spiega - ma se in nome di quei vincoli dobbiamo licenziare, chiudere e precarizzare allora non rispetteremo”. Immancabile per il leader leghista, proprio da Strasburgo “capismaniediandare tale” d’Europa, il riferimento al tema sempre caldo dell’immigrazione. al governo con Lancia l’accusa “all’europeista chiunque, se devo tirar Macron” di “copiare” il programdentro chi è stato bocciato ma di Marine Le Pen, quando dice dagli italiani la che “per i migranti economici non settimana scorsa c’è futuro”. Tra la Lega e l’Unione assolutamente europea - si sa - non è mai stato un no”. Intanto, idillio. Salvini è sempre critico, ma presunti conora non estremizza i toni. “La Costitatti con i 5 tuzione italiana impedisce che gli stelle sono derubricati italiani votino su trattati internazionali, a purtroppo”. E, anche se la modifica meri retrodella Carta fondamentale scena giornalistici. rientra nei piani del leader leghista, “non è qualcosa che è all’ordine del Da Salgiorno domani mattina”, tiene a sotvini i tolineare. Come non lo è un’uscita toni solitaria e improvvisa dalla moneta unica, che comunque per Salvini “è stata e rimane una moneta sbagliata”. Nelle parole del leader del Carroccio c’è anche spazio per evocare una riflessione su “un piano B” nel caso che da Bruxelles arrivassero solo dei “no” punitivi: “Se vogliamo che l’Italia rimanga nell’Unione, l’Ue deve anche tenere conto degli interessi italiani”. ◀