Padoan: Ue preoccupata per l’Italia Di Maio: stai avvelenando i pozzi
▸ ROMA
L’incertezza politica dell’Italia fa tremare l’Europa. Lo sostiene in prima persona è il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan scatenando però le ire di Luigi Di Maio che lo accusa di irresponsabilità. Tutto ha inizio al termine dell’Ecofin di ieri, quando Padoan avverte: “Nel presentare la situazione dell’Eurozona, il commissario Moscovici ha citato l’Italia come elemento di incertezza” e tutti, all’Eurogruppo e all’Ecofin, “mi hanno chiesto cosa succederà”. I vertici Ue intanto, in verità, si dicono disponibili ad attendere il documento programmatico fino all’insediamento di un nuovo governo.
Ai ministri dell’Economia Ue, che gli chiedevano come si svilupperà il quadro politico italiano dopo il voto del 4 marzo, Padoan ha però risposto con un «non lo so». «Credo che sia la risposta più onesta», ha detto il ministro.
La stoccata di Di Maio al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan è stata immediata: “Credo che Padoan sia stato molto irresponsabile a trascinare le questioni tra Italia e Bruxelles rispondendo non so a proposito del futuro dell’Italia - dice il leader M5S -. È stata quasi una provocazione, come a dire che ora che me ne vado all’opposizione avveleno i pozzi. Tutti siamo chiamati alle responsabilità”. A Di Maio risponde a stretto giro il reggente dem Maurizio Martina: “Le parole di Di Maio sono solo arroganti e per niente utili all’Italia. Altro che responsabilità. Insulta il ministro dell’Economia che ha garantito la tenuta del Paese e la sua ripartenza per poi predicare dialogo: una farsa. Di Maio dovrebbe accorgersi che il tempo della propaganda è finito”.
In precedenza , intanto, Di Maio si era espresso sul futuro governo: “Non contempliamo alcuna ipotesi di governo istituzionale o di tutti. Gli italiani votando M5s hanno votato un candidato premier, una squadra, un programma”. E aveva mandato un messaggio chiaro ai partiti che invitava alla “responsabilità” e con cui ribadiva di essere pronto a parlare. Ma chi vuole farsi avanti, aveva sottolineato “venga con proposte, non posti nei ministeri”.
“Le elezioni del 4 marzo sono state uno schiaffo al vecchio modo di fare politica ha quindi sostenuto Di Maio -. Gli italiani hanno dato un segnale che va colto”. E poi ha incalzato: “Non hanno capito il segnale forte, forse hanno bisogno di un segnale ancora più forte come nuove elezioni? Noi non abbiamo paura, non ci spaventa tornare a votare”.
Il messaggio a eventuali alleati è stato chiaro: “Non siamo disponibili a immaginare una squadra di governo diversa da quella espressa dalla volontà popolare”. Governo pentastellato, dunque, con l’appoggio di una forza politica ancora da individuare, e tenendo fuori la questione delle presidenze delle Camere
- su cui fervono ipotesi in questi giorni perché “non devono essere legate a dinamiche di governo, ma sono figure di garanzia che riguardano il Parlamento”. Dal 5 marzo “le forze politiche non fanno altro che parlare di se stesse, dall’una e dall’altra parte - ha osservato Di Maio che non nomina partiti ma cita le direzioni -. Io ho sempre detto che noi siamo proiettati al governo del Paese ma siamo disponibili al dialogo sui temi. Nessuno si è fatto avanti. Mettiamoci al lavoro”. Di Maio ha quindi richiamato più volte i punti di programma presentati dal M5s e votati dagli italiani, ed è su questi che tiene a rassicurare l’estero perché “quel 32,5% di preferenze è andato a un programma che non è mai stato estremista, e non è contro l’euro né contro l’Ue” dove l’Italia “resterà con l’ambizione di cambiare le cose che non funzionano” perché “non credo che ci sia da stravolgere la politica estera dell’Italia ma farla valere di più. Mi chiedono se il mio primo viaggio da premier lo farei a Mosca o negli Usa, io dico Bruxelles”. E ancora: “Le nostre misure economiche saranno sempre ispirate alla stabilità del Paese e alla qualità della vita degli italiani. Non vogliamo trascinare l’economia dell’Italia nelle diatribe politiche”, e sebbene “ormai tutti concordano” che il tetto del 3% “»vada superato”, Di Maio assicura: “Vediamo come. Noi abbiamo a cuore l’idea di ridurre il debito pubblico ma con politiche espansive, non con l’austerity”. ◀
Il ministro: “Mi hanno chiesto cosa accadrà dopo le lezioni, ho detto non so”
Il candidato premier di M5s: “Risposta irresponsabile, è stata quasi una provocazione”