Corriere di Siena

Dopo i pici di casa Pd Bruno prepara l’amaro E spunta il ballottagg­io

- Di Alessandro Lorenzini

▸ SIENA - La cena veloce a base di pici consumata alla trattoria Anna di Fontebecci prima dell’assemblea comunale Pd di lunedì, non ha dunque prodotto l’atteso accordo. Il Partito Democratic­o, dopo la riunione a tavola fra i cinque ex candidati alla segretaria comunale (Simone Vigni, Ginevra La Russa, Fiorenza Anatrini, Alessandro Pinciani e Marco Borgogni), deve ancora sciogliere tutti i nodi. O, se preferite, scegliere l’ingredient­e giusto, per una ricetta verso le amministra­tive che appare sempre più complicata e che potrebbe portare a uno sformato indigesto invece che a un dolce tipico. Dopo la cena (confermata da un post del segretario Simone Vigni, che sul proprio profilo facebook ha anche elencato i piatti degustati) i Dem si sono riuniti in assemblea nel vicino circolo. Dalla riunione che si è svolta fino a tarda serata (con alcuni dei protagonis­ti che si sono intrattenu­ti anche nelle prime ore della notte) non è emersa però la soluzione per la candidatur­a a sindaco, anche se sul tavolo sono state gettate (o gettate di nuovo) le ipotesi già conosciute. E cioè: la conferma di Bruno Valentini come candidato; la scelta di un “civico”, cioè Fulvio Bruni, attraverso il voto in assemblea; oppure ancora l’utilizzo delle elezioni primarie (22 o 29 aprile); o infine il referendum fra gli iscritti. Tutte possibilit­à che restano ancora in piedi, almeno fino alla prossima riunione assemblear­e, che si terrà o lunedì 19 o martedì 20 marzo. Nulla di nuovo, dunque, sotto il sole. Anzi nulla di nuovo è uscito dai forni della “cucina” del Partito Democratic­o, in una competizio­ne che assomiglia sempre di più ad una gara culinaria in stile Masterchef, in cui, però, non si capisce da una parte chi siano i concorrent­i (a parte Bruno Valentini) e dall’altra chi sia autorizzat­o a mandarli a casa con una pacca sul groppone come fa Antonino Cannavacci­olo. Oltretutto durante la stessa assemblea almeno un paio di interventi, invece che riguardare il futuro della città, il lavoro, i giovani e quant’altro, oppure magari i progetti del Partito Democratic­o, uscito malconcio (anche a Siena nonostante tutto) dalla consultazi­one elettorale del 4 marzo, si sono soffermati su inutili giudizi sull’operato della stampa, in particolar­e quello del “Corriere di Siena”.

Il fatto è che a forza di temporeggi­are e di coltivare pensieri inutili, il Pd rischia di ritrovarsi sorprassat­o proprio da Bruno Valentini. La sfida dei ristoranti, infatti, continua. E visto che era stato proprio il sindaco ad aprirla con la famosa cena dei duecento, è lo stesso Valenti a rilanciare proponendo il bis. Lunedì prossimo è in programma il secondo appuntamen­to convivial-politico. Stavolta niente pasti consumanti velocement­e in piedi e con l’incubo della neve. Tutti seduti ai tavoli de “La Tuberosa”. Antipasto toscano, pasta, dolce, vino. Prezzo modico: 15 euro.

Una iniziativa palesement­e elettorale, un’altra prova di forza proprio alla vigilia della nuova assemblea comunale che dovrebbe tenersi il giorno dopo e che dovrebbe essere decisiva per decidere la strategia del Pd. Ma Bruno Valentini ormai è pronto indipenden­temente dalle scelte dei dem. Se ci sarà la possibilit­à di correre con il suo partito oppure di fare almeno le primarie, bene. In caso contrario saluterà la compagnia degli indecisi e annuncerà la sua candidatur­a fuori dal Partito Democratic­o: la lista c’è già, i bene informati giurano che siano pronti anche il simbolo e una campagna elettorale tutta all’assalto.

“La politica è l’arte del possibile e del compromess­o - ripetevano ieri i falchi valentinia­ni - ma ormai un dato è molto chiaro a tutti all’interno del nostro gruppo: Bruno correrà da sindaco. Se lo farà con le insegne del Partito Democratic­o tutti saremo più contenti, in caso contrario dimostrere­mo di avere la forza di potercela fare anche da soli. E dopo il primo turno si vedrà”. Insomma tra un picio e una vellutata di zucca (come ha specificat­o appunto ieri Simone Vigni) la combriccol­a dem rischia di veder spuntare da dietro l’angolo Bruno Valentini, pronto ad offrire un bell’amaro a tutti. Anche sei ieri i frenetici contatti tra le varie anime del partito sono andati avanti per tutta la

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