A Salvini piace l’idea di un’alleanza con M5s Ma Berlusconi s’infuria
Il leader della Lega: “Se c’è condivisione di progetto per il governo ragioniamo con i grillini” L’ex cav: “Ho aperto la porta per cacciarli. Semmai cerchiamo un appoggio dal Pd”
▸ ROMA All’indomani del vertice di palazzo Grazioli, Matteo Salvini si presenta come vero e proprio leader dell’intero centrodestra cui fanno parte anche Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Salvini sottolinea quindi che sarà suo il nome fatto al capo dello Stato durante le consultazioni: il candidato premier è lui. Nella mattinata Salvini annunciato che alzerà il telefono per chiamare i leader di Movimento 5 stelle, Partito democratico, Liberi e Uguali. E nel corso della giornata lo fa, parlando con Maurizio Martina, Pietro Grasso e Luigi Di Maio. Ma di che voleva parlare il leader della Lega, con Luigi Di Maio, Maurizio Martina e Pietro Grasso? Ufficialmente, Salvini sonda a nome del centrodestra le idee sulle «figure di garanzia» che andranno alla presidenza della Camera e del Senato. «Chiamerò tutti spiega il leader della
Lega all’associazione stampa estera - e poi, come centrodestra, faremo una scelta comune: non ci saranno scelte solitarie o fughe in avanti».
Ma è vero - gli viene chiesto - che, come raccontano i retroscena, Giorgia Meloni avrebbe fatto il suo nome per lo scranno più importante di Palazzo Madama? «Sono onorato», risponde Salvini, «ma sono stato votato per fare altro». «Ma voi mi vedete come presidente del Senato?», chiede ironicamente Salvini ad alcuni giornalisti. «Non se lo sarebbe immaginato nemmeno mia mamma», commenta ancora. Le conversazioni per le presidenza dei due rami del Parlamento, sottolinea Salvini, devono comunque correre separate dai ragionamenti sul nuovo governo. E sull’esecutivo il neo-senatore apre al Movimento 5 stelle. «Sui nomi e sui ruoli non ci sono pregiudizi di partenza, mi interessa il progetto: se c’è condivisione di progetto ragioniamo», dice Salvini ai giornalisti stranieri. Unica condizione: nessuna interlocuzione con il Partito democratico. «Fatta esclusione per il Pd, tutto è possibile», dice l’ormai ex europarlamentare ad una giornalista della Associated Press. «Abbiamo un programma e chiunque venga al governo con noi deve impegnarsi a cancellare la legge Fornero, a ridurre le tasse al 15%, a rendere l’Italia più federale e meno burocratica», dice il leghista. «Se ci sono altri suggerimenti a partire da questo presupposto, siamo ben contenti di accoglierli», aggiunge. Quindi - gli viene ancora domandato - il centrodestra potrebbe aprire al reddito di cittadinanza voluto dal Movimento di Grillo? «Con i 5 stelle c’è una differenza culturale di fondo», risponde Salvini. «Noi vogliamo coltivare il lavoro mentre - a quanto capisco leggendo, ma bisogna capire - la loro proposta si fonda più sull’assistenza che sullo sviluppo. Poi però bisogna vedere quando dalle parole si passa ai fatti». Oltre alle trattative parlamentari, che entreranno nel vivo nei prossimi giorni, Salvini si dedica al suo tour di ringraziamento per incontrare gli elettori nei loro territori. Oggi , ad esempio, è a Modena, San Giovanni Lupatoto (Verona) e Trento. Le parole di Salvini, però, fanno subito adirare Silvio Berlusconi e aprono una nuova evidente frattura tra i due. “Una apertura per un governo con i 5 stelle? Ho aperto la porta per cacciarli fuori” ha detto Berlusconi entrando ieri a Montecitorio per la riunione con i neoeletti di Forza Italia.
Poi ha dichiarato che per quanto lo riguarda semmai è plausibile “un governo di centrodestra con il Partito democratico che appoggia singoli provvedimenti”. Ieri, intanto, ad attendere senatori e deputati nuovi di zecca di Forza Italia c’era Renato Brunetta, capogruppo riconfermato proprio ieri, ma a tempo. Le nuove leve femminili, che nel partito contano il 34,93 per cento degli eletti, secondo i dati di Openpolis, sono state poi presentate singolarmente alla platea dei presenti da Berlusconi, che le ha chiamate sul palco per una breve presentazione. ◀