Ora è ufficiale: Giordano con Sportelli
Il Movimento Civico Senese ufficializza il sostegno: “L’uomo giusto che può rilanciare la città”
“Ha mantenuto la promessa fatta in campagna elettorale, cioè che avrebbe incontrato gli amministratori del territorio. Cosa che al momento gli altri candidati e neo parlamentari non hanno fatto. Abbiamo parlato di tante cose, fra cui infrastrutture, Monte dei Paschi e mantenimento a Siena della direzione generale della banca, statizzazione della Rinaldo Franci, risorse per la provincia, termalismo. Padoan ha preso l’impegno di seguire queste tematiche e riferire al territorio”.
A questo proposito cosa pensa della campagna elettorale fatta dal Pd sul territorio nelle Politiche, proprio a sostegno di Padoan candidato?
“E’ stata fatta una campagna forte sulla persona, ma debole sul territorio. Mi spiego: tanti incontri, anche partecipati, ma pochissimo contatto con i cittadini. Agli eventi c’erano solo iscritti al Pd, appartenenti ai circoli. Insieme a Padoan, insomma, c’è stato un gruppo ristretto. Bisognava fare scelte diverse, mettergli accanto i lavoratori, i giovani, i cittadini. Anche a Siena il Pd ha fatto fatica, pure per le cose che coinvolgevano i militanti, attaccare un manifesto o distribuire volantini. Intendiamoci: anche le altre forze politiche hanno sofferto questa situazione. E’ stata una campagna elettorale fatta di messaggi “alti”, ma non fra la gente. Ha dominato la paura”.
Eppure il Partito Democratico ha retto a Siena…
“Dal punto di vista dei voti persi, a Siena il Pd fa il risultato migliore della provincia. Perdiamo voti dovunque, ma a Siena meno di tutto il resto dei comuni. C’è stato comunque il segnale di un vento che soffiava in un senso avverso: non ci siamo fatti capire per quello che abbiamofatto,havintopiùilmes- saggio di ciò che non va. E’ accaduto anche a Siena e anche in quartieri in cui abbiamo fatto grandi investimenti, Taverne, Isola d’Arbia, San Miniato. E’ venuta anche meno l’empatia che aveva creato negli anni Renzi, non si è colto il segnale che si andava a sbattere contro un muro”.
Quindi in vista delle amministrative il Pd ora ha bisogno di recuperare il rapporto con i cittadini?
“Esatto. E’ proprio quello che sto facendo con la mia lista “In Campo”. Guardi, tante persone che incontro mi dicono essere soddisfate di essere state contattate, hanno voglia di mettersi in gioco e sono pronte a candidarsi, tanto che la lista si sta già formando e stiamo ragionando appunto sugli aspiranti consiglieri comunali. E in molti mi mandano messaggi del tipo “ti voterei più volentieri se tu fossi fuori dal Pd” (mostra in effetti un messaggio sullo smartphone che recita proprio in quel modo, ndr).
Pima di arrivare a questo punto andiamo con ordine. Lei spinge ancora per le primarie?
“E’ la medicina giusta, è la forma di mobilitazione capace di coinvolgere tanti cittadini e rafforzare il legame con il territorio che rischia di andare ▸ SIENA
E’ ufficiale l’appoggio del Movimento Civico Senese a Massimo Sportelli. Come rivelato nei giorni scorsi dal Corriere di Siena, il gruppo che fa riferimento al consigliere comunale Giuseppe Giordano e all’ex candidato a sindaco Eugenio Neri si collocherà fra le liste a sostegno del già capitano della Tartuca. Lo ha ufficializzato il coordinatore Franco Bossini: “Il civismo ha bisogno di essere rafforzato ed il Movimento Civico Senese è pronto per continuare a dare il proprio contributo”. Così si apre la nota del coordinatore del Mcs. “Siamo da anni impegnati nel sostenere per Siena la necessità di un governo civico che prenda le distanze dai partiti di potere, responsabili dell’innegabile decadimento della città. Abbiamo dato il nostro contributo di idee e di proposte soprat- perduto. Serve questo tipo di mobilitazione. Senza questa medicina diventa dura per chiunque sia il candidato. Qualche tempo fa, anche per fare una battuta, avremmo detto che l’unica medicina sarebbe stata candidare Renzi, adesso non abbiamo a disposizione neppure un leader da far scendere in campo…”.
Ma la medicina non può essere quella del referendum, soluzione prospettata dai vertici del partito?
“Il referendum è un’invenzione, anche se capisco quali siano le motivazioni. Ne capisco perfino le buone intenzioni, tutto grazie all’impegno appassionato e competente di Giuseppe Giordano che è per noi una guida fondamentale e persona di riferimento”. “Mancano pochi mesi - continua Bossini - alle prossime elezioni amministrative ed è il momento delle scelte importanti. La nostra è quella di evitare un ulteriore frazionamento delle opposizioni che abbiamo forse anche perché è necessario che qualcuno salvi la faccia. Meglio che niente, meglio che mettere in mano tutto ai signori delle tessere. Ma sarebbe una mobilitazione di poche centinaia di cittadini, io voglio coinvolgere 4000 senesi e non 400. E voglio tenere insieme questo Pd, mi sento il primo responsabile di un processo e non riesco a caprie come altri pensino di andare a sbattere contro un muro. Il referendum sarebbe una piccola consultazione soltanto fra gli iscritti, il Pd si deve aprire ai cittadini”.
E quindi torniamo alla questione da lei ribadita con forza:
sempre cercato di far dialogare per trovare una sintesi, a partire dall'idea della marcia del 7 novembre 2014 che molti ricorderanno per lo slogan Liberiamo Siena”. Il coordinatore di Mcs, sottolinea che “la nostra scelta è quella di guardare con maggiore simpatia e fiducia a chi in questi mesi per i toni usati ed i contenuti messi in campo, ha dimostrato di poter rappresentare una figura di garanzia per il governo della città, di poter aggregare e non dividere, una persona che può dare una prospettiva di riscatto e di rilancio per la nostra Siena”. “Pertanto - conclude Bossini - il nostro impegno sarà quello di fornire un sostegno diretto a Massimo Sportelli ed alla sua lista, confidando sulla sua capacità di saper avviare una nuova stagione di sviluppo e concordia per la città”. ◀ “Mi pare di avere fatto un passo in avanti: altri sindaci al primo mandato non hanno fatto questa concessione e, come vogliono le regole, si sono automaticamente ricandidati. Non so cosa altro dovrei fare, forse una donazione di sangue?
Lo chiedo ancora una volta a chiare lettere: c’è qualcuno disponibile a metterci la faccia e fare le primarie? Mi tacciano spesso di fare un bluff, di essere presuntuoso sul consenso che avrei a disposizione fra i cittadini. Bene, dico io, venite a misurarlo, scopriamo il bluff.”.
Tracciamo uno scenario: Valentini fa le primarie e le perde. Cosa accade?
“Porterei in dote i miei voti se dovessi perdere le primarie e metterei a disposizione la mia lista, l’ho già detto ai membri di In Campo, senza problemi, come ero già disposto a fare nel 2013 se avessi perso nelle primarie con Alessandro Mugnaioli. Ma le primarie servono per una vera mobilitazione, per vincere occorre prendere voti fuori dal Pd. Nel 2013 il Pd prese il 25 per cento, ammesso che si torni su quelle percentuali, servono altrettanti voti per vincere: quello che cerco di fare con la mia lista”.
Torniamo sul referendum e anche sulla sua lista che lei ha detto di aver praticamente già costruito. Se il partito dovesse decidere di andare avanti con il referendum e lei alla fine dovesse essere escluso, si candiderebbe comunque, fuori dal Partito Democratico?
“Se percepissi che tutto questo viene fatto per ordire un complotto contro di me, la mia risposta sarebbe di pari livello”. ◀