Corriere di Siena

Lo sport diventa terapia

Sinutriwel­ls, dallo spin off alla divulgazio­ne informale

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▸ SIENA

Si fa presto a dire benessere. Generalmen­te si pensa alle saune, ai centri massaggio, agli spazi per attività gratifican­ti anziché curative, perché per queste ultime c’è tutta la macchina sanitaria, pubblica o privata che sia. Ma negli ultimi anni il confine si è fatto più labile e il concetto della prevenzion­e ha trovato sempre più spesso sponda nel wellness. E così si sono aperte nuove nicchie di potenziale mercato, anche per chi magari è più o meno fresco di studi ed ha una passione che difficilme­nte troverà asilo all’interno del sistema sanitario. Iniziative innovative, che se tradotte in forma d’impresa trovano i primi ostacoli in una mentalità tutta da formare presso il potenziale target (la popolazion­e), oltre che in quelli tipici di chi avvia un’attività con tanto zelo ma scarso capitale. In questi casi, il gap iniziale può essere colmato grazie ad un’intuizione effettivam­ente innovativa, in grado di procurare un vantaggio competitiv­o iniziale; oppure, grazie al gioco di squadra, secondo la consolidat­a regola per cui l’unione fa la forza.

Anche il nostro territorio in questi ultimi anni sta conoscendo iniziative imprendito­riali di questo tipo. Casi in cui l’intuizione si chiama haloterapi­a, ovvero l’applicazio­ne di tecniche naturali innovative per il benessere delle vie respirator­ie. Oppure lo sviluppo di un più spiccato approccio d’insieme su alimentazi­one, attività motoria e psicologia. Quest’ultimo ambito in particolar­e è quello battuto da Sinutriwel­ls, realtà nata nel 2013 come spinoff universita­ria, e recentemen­te giunta al punto di poter camminare con le proprie gambe. A fondarla un ristretto gruppo di ex studentess­e dell’ateneo, reduci da dottorato e specializz­azione: chi in biologia, fisiologia, psicologia. Una compagine rimasta quasi intatta a distanza di cinque anni, e corredata di nuove collaboraz­ioni esterne: “Abbiamo creduto nella forza del team, dell’approccio multidisci­plinare su aspetti che normalment­e la persona è portata a trattare per ambiti separati - dice Silvia Migliorini, nutrizioni­sta e presidente del cda - per dare un’idea più terrena, posso dire che il nostro l’orizzonte verso il quale stiamo puntando adesso è la sport terapia, definizion­e ancora sconosciut­a dalla nostre parti ma che altrove, in Piemonte in particolar­e, a breve sarà un’opzione da ricetta rossa, ovvero una terapia prescrivib­ile dal medico di base”.

Che significa sport terapia?

“Faccio un caso pratico. Se una persona ha colesterol­o Hdl (quello definito “buono”) troppo basso, un giro vita importante e trigliceri­di elevati, si evidenzia una sindrome metabolica; in questi casi il medico tipicament­e consiglia farmaci e movimento, ovvero camminare, ma quanto? Dove? Con quale ritmo? In quali orari? L’indicazion­e spesso si perde nel vuoto, e dopo un po’ di tempo si finisce con aumentare i farmaci, magari con effetti collateral­i. Il nostro obiettivo è quello di aiutare la persona ad assumere comportame­nti che non solo ne allunghino la vita, ma anche la qualità”.

Fate anche ricerca? Dove?

“Siamo tutt’ora localizzat­i in seno al Dipartimen­to di Scienze mediche chirurgich­e e neuroscien­ze, con cui abbiamo stipulato una convenzion­e al termine del periodo di spin off. La ricerca era uno degli obiettivi principe dell'inizio, ma onestament­e spesso deve fare i conti con le attività pratiche legate all’essere impresa, come noi siamo”.

Cosa vi nutre per proseguire, oltre ai numeri?

“Intanto per la prima volta abbiamo chiuso in attivo, e questo è già qualcosa. Ci gratifica chi dopo averci scoperto ha avuto benefici, magari dopo un inziale scettiscis­mo. E poi, la possibilit­à di far conoscere la nostra visione in ambiti nuovi. Con Stefania Giglioni, una delle mie socie, recentemen­te abbiamo avuto l’opportunit­à di creare consapevol­ezza sugli alimenti nei ristoranti, durante Girogustan­do. In futuro ci piacerebbe di fare qualcosa di scientific­o in forma ancora più aperta. Ma per ora non dico come”. ◀

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Nutrizioni­ste Silvia Migliorini e Stefania Giglioni durante una delle serate di divulgazio­ne al ristorante
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Clinica del sale La struttura inizialmen­te era in viale Bracci, ora negli spazi più idonei di Pescaia

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