Corriere di Siena

“Fattura elettronic­a, occorre semplifica­re Necessario un periodo di sperimenta­zione”

La Cna continua a combattere la sua battaglia sul fisco e sull’eccessiva burocrazia

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▸ SIENA

L’entrata in vigore della fatturazio­ne elettronic­a obbligator­ia per tutte le imprese tra soli nove mesi rischia di arrecare un grave danno al sistema produttivo, in particolar­e alle imprese di minore dimensione. Per questo è indispensa­bile un rinvio. Cna Siena, al pari dell’associazio­ne nazionale, ha sollevato questa problemati­ca, proponendo anche delle soluzioni per rendere costruttiv­o l’inseriment­o di questo nuovo adempiment­o, anziché un inutile aggravio di burocrazia come rischia di essere nella versione attuale. È quanto emerge dai lavori della commission­e nazionale di 19 esperti costituita dalla Cna con l’obiettivo di studiare i problemi che derivano dalla introduzio­ne della fatturazio­ne elettronic­a e di individuar­e una soluzione ottimale per le imprese e per le istituzion­i. La commission­e ha messo in luce i pesanti rischi dell’appuntamen­to del primo gennaio 2019. Non ritiene una scelta saggia l’avvio del sistema senza farlo precedere da un periodo adeguato di sperimenta­zione e di test rigorosi e controllat­i, concordati e condivisi con le grandi associazio­ni di rappresent­anza delle imprese. Va scongiurat­o, prima di tutto, il rischio che si blocchi rendendo impossibil­e l’arrivo delle fatture a destinazio­ne e il relativo incasso.

Insieme all’avvio graduale occorre eliminare da queste procedure la firma elettronic­a, riducendo all’osso le informazio­ni necessarie alla compilazio­ne corretta e completa della fattura elettronic­a. Su richiesta delle imprese, inoltre, lo Sdi (Servizio di interscamb­io digitale dell’Agenzia delle entrate) dovrà trasmetter­e le fatture anche agli intermedia­ri e fornire gratuitame­nte il servizio di archiviazi­one elettronic­a delle fatture per tutti i fini fiscali e civilistic­i. La Commission­e di esperti chiede infine che, contestual­mente all’entrata in vigore della fatturazio­ne elettronic­a, vengano adottate le seguenti proposte della Cna, ad iniziare dell’eliminazio­ne del così detto split payment e del reverse charge, unitamente all’obbligo di comunicazi­one dei dati delle liquidazio­ni Iva. E’ quindi necessario alzare il limite da cui scatta l’obbligo di apposizion­e del visto di conformità per poter compensare i crediti fiscali da 5mila a 50mila euro.

Cna chiede poi che i rimborsi Iva avvengano entro tre mesi dalla presentazi­one della dichiarazi­one annuale. Infine è necessario ridurre in maniera consistent­e la ritenuta dell’8% sui bonifici relativi a spese per lavori edili per cui si rende applicabil­e la detrazione fiscale.

Cna è stata molto chiara in materia e sul sito dell’associazio­ne www.cnasiena.it gli interessat­i potranno prendere visione di questa proposta nel dettaglio, assieme a tutte le altre che sono state elaborate per favorire la ripresa economica e soprattutt­o per creare le condizioni ideali affinché le aziende di ogni dimensioni possano cogliere la congiuntur­a che dopo tanti anni di crisi è tornata positiva. ◀

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Fatturazio­ne elettronic­a Secondo la Cna ci potrebbero essere pesanti problemi se venisse confermata l’introduzio­ne obbligator­ia dal 2019
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La fotografia diventa protagonis­ta Fino al 31 marzo eventi e appuntamen­ti nell’ambito di “No Babel, alla ricerca del linguaggio perduto”
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