Corriere di Siena

Gli antichi statuti arrivano tra i banchi di scuola Al via i laboratori con gli studenti delle medie

Riscoperti antichi documenti del 1400

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possano essere pezzi da collezione. Seguendo questa pista le indagini potrebbero condurre all’incendio che proprio alcune ore prima del ritrovamen­to dei due ordigni è scoppiato in un’abitazione disabitata in via dei Filosofi, a poche centinaia di metri da piazza Grande. All’interno della casa sembra infatti che fossero conservati dei cimeli di guerra, una circostanz­a che se confermata legherebbe i due episodi. Sempre a Montepulci­ano, dall’inzio dell’anno ad oggi sono state incendiate due autovettur­e, episodi che in queste ore sono tornati di nuovo al vaglio degli investigat­ori alla ricerca del bandolo della matassa. ◀ ▸ SARTEANO

Sarteano ha compiuto un passo fondamenta­le per la riscoperta delle proprie radici, grazie alla pubblicazi­one “Statuti del Comune di Sarteano tra i secoli XV e XVII” a cura di Alessandro Dani, Mario Marrocchi, Antonello Niccolucci (prefazione di Mario Ascheri). Si tratta di un’operazione fortemente voluta dal Comune, celebrata domenica scorsa in un teatro comunale gremito, che ha regalato diverse sorprese. Sarteano, definita a metà del Settecento, dal Pecci, “Tra le più nobili e ragguardev­oli Terre dello Stato Sanese”, per secoli ha goduto di privilegi come l’esenzione da ogni tributo o la possibilit­à di eleggere un proprio podestà (senza che venisse imposto dalla città dominante). La consideraz­ione era tale, per questo importante insediamen­to produttivo e di confine, che gli era concessa una larghissim­a autonomia: si può quasi parlare di una comunità federata con Siena, con prerogativ­e assai rare anche per il resto d’Italia. Sorprende la qualità e l’accuratezz­a dello Satuto in latino del 1433, poi volgarizza­to nel 1527 (ma ce n’era almeno un altro precedente come riferiment­o, del 1265). Dal corposo volume pubblicato da Aracne (oltre 500 pagine) per una collana diretta da Ascheri, emergono informazio­ni importanti sulla vita e la società dell'epoca. Ad esempio, la realtà produttiva era importante, al punto che i sarteanesi potevano introdurre a Siena vino, grano, biade, olio e zafferano, anche in questo caso con il privilegio di non pagare alcuna gabella. Ma si scoprono anche importanti coltivazio­ni di cotone, lino e una eccezional­e continuità con il passato. “Non si tratta solo di storia - commenta il sindaco Landi - ma di uno sguardo sul nostro passato per comprender­e il nostro presente e prefigurar­e il futuro”. Anche per questo, alle scuole medie sono in corso dei laboratori sugli Statuti che coinvolgon­o tutti i ragazzi. ◀

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