Turnover negozi: saldo negativo di 33 unità
Il sindaco Maurizio Viligiardi analizza la situazione nel centro storico cittadino
▸ SAN GIOVANNI - Il 2017 in Valdarno si è chiuso, sulla base dei dati elaborati dalla Camera di Commercio, con un saldo negativo fra iscrizioni e cessazioni pari a novanta unità e il dato ha inciso in maniera abbastanza forte su San Giovanni, dove i saldi negativo è stato di 33 unità, quindi oltre un terzo.
“La nostra città è sempre stata caratterizzata da un turnover fra chiusure a aperture di attivitàcommercialiabbastanza consistente - dice il sindaco Maurizio Viligiardi - e anche se in corso Italia fondi chiusi ci sono e nel corso degli anni si sono visti, i subentri non sono mancati e mi pare che si sia risposto alla crisi meglio che da tante altre parti, anche se le difficoltà non mancano e l'accelerazione del turnover è un sintomo chiaro in tal senso”. Viligiardiricordaquindigliincentiviadottatigiàdaqualche anno a favore degli imprenditorisuvarieimpostecomeTari,Cosapealtremisureafavore di chi è anche padrone di un fondo commerciale come la riduzione del 50% dell'Imu per i primi tre anni di attività. “Sinceramente la sensazione cheaSanGiovannilecosevadano peggio che altrove non lapercepiamo,seinumeridella Camera di commercio - aggiunge il primo cittadino - interessano solo e soltanto le attività a carattere commerciale credo che delle valutazioni, magariassiemealleorganizzazioni di categoria debbano essere fatte”. Un aspetto da tenerenelladebitaconsiderazione è quello relativo al fatto che affittare fondi da destinare ad attività commerciali nel centro storico risulta essere più costoso rispetto ad altre zona della città, ma anche in questo campo l'amministrazione non può fare altro che intervenire sulle aliquote, anche perché è il mercato a fissare l'ammontare dei canoni di locazione.“Inoltrebisognatenere conto anche di quelle che sono le intenzioni dei privati in quanto ci può anche essere chi magari preferisce tenere il suo fondo vuoto piuttosto che affittarlo a una cifra ritenuta troppo bassa. Anche in tal caso potremo fare un ragionamento su una previsione di aliquote differenti e più alte per chi tiene i fondi sfitti, ma non sarebbe troppo facile. Comunque al di là di tutti i discorsisucrisieleggeraripresa dei consumi - termina Viligiardi - si deve tenere conto della crescita del commercio via internet e degli outlet, che incidono molto sul volume di affari dei negozi di vicinato”. Restastabileilfattocheinegozi storici riescono a difendere leposizioni,mentresonoquellinuovicheincontranolemaggioridifficoltàespessonaufragano dopo poco tempo. ◀