Monaci: “Il Pd perderà Siena”
“Con Valentini mai. Sono stati mesi di calvario che hanno tolto ogni credibilità al partito democratico”
▸ SIENA - A poco serve l’appello del segretario Simone Vigni all’unità. A parte le foto di circostanza, il Pd senese sembra trasformato in una manciata di coriandoli, pronti a spargersi ovunque al momento di gettarli in aria. L’assemblea che ha portato all’investitura di Bruno Valentini ha lasciato ko la componente scaramelliana, che appena ventiquattr’ore prima aveva annunciato un candidato forte da opporre all’ex sindaco, nei confronti del quale non aveva lesinato neppure questa volta critiche feroci. Che tutto finisca a “tarallucci e vino” sembra davvero difficile.
Di sicuro non sarà pace tra associazione Confronti e Valentini. Avevano dichiarato che non sarebbero stati della partita se il sindaco uscente fosse stato ripresentato, e confermano senza se e senza ma la loro posizione. Poche parole, quelle di Alessandro Pinciani, ma chiare: “L'assemblea comunale ha chiuso in via definitiva la scelta del candidato a sindaco di Siena nella persona di Bruno Valentini.
Per ciò che ci riguarda, pur senza ripercorrere il tormentato calvario che si è imposto il Partito di Siena, riconfermiamo la nostra totale indisponibilità su tale scelta. Stiamo valutando con mitezza e serenità quale ruolo potremo svolgere nell'esclusivo interesse della nostra comunità”.
Una “mitezza e serenità” pasquale alla quale si appella anche Alberto Monaci, l’uomo che più di ogni altro viene accreditato come il grande stratega della politica senese.
Insomma, i monaciani allora con chi andranno?
“Nel comunicato è scritto chiaro che la questione Pd a noi non ci riguarda più. Non abbiamo motivo di cambiare opinione. Sono tre anni che stiamo dicendo che non seguiremo Valentini. Poi, se un giorno le persone vorranno sapere per bene il perchè, facciamo una bella tavola rotonda e diciamo tutto. Rispondo a tutto. Per il resto sì, ci guardiamo intorno”.
Così vi precludete di governare se vince il Pd?
“Se vince il Valentini. Perchè non credo proprio che il Pd intero vada dietro al Valentini. Non siamo mosche bianche. Noi ci siamo esposti, altri sono più coperti ma credo che siano tanti dentro al Pd quelli che non condividono questa scelta”.
Nonostante l’appello di Vigni quindi nessuna compattezza...
“Un partito compatto decide all’unanimità. Il Vigni all’ultimo è rimasto solo. Un partito politico dovrebbe offrire alla valutazione dei cittadini l’idoneità di chi si candida a svolgere il ruolo di amministratore, e se questa manca dovrebbe individuarne di migliori. Si sono imposti un calvario di cui non c’era affatto bisogno perchè in fondo loro volevano proprio Valentini”.
Perchè allora non farlo?
“Per picche. E’ stato uno stillicidio che ha finito di ammazzare la credibilità del Pd senese”.
Però si dice che a voi non stesse bene neppure Massimo Bianchi?
“E chi l’ha detto. Ci stava bene chiunque non fosse Valentini. Non abbiamo fatto nessun nome. Ci stavano bene tutti”.
Ma la tessera del Pd l’avete ancora?
“Quella del ‘17 l’abbiamo presa. Del ‘18 ancora non ci sono... Nel Pd, non solo a Siena, ne stanno succedendo tante. A Pisa mi risulta che siano arrivati da Roma a bloccare un’assemblea identica a quella che c’è stata a Siena l’altra sera. Il Pd rischia di perdere tanto in Toscana”.
Anche a Siena?
“Se volevano essere certi di non perdere dovevano fare valutazioni diverse. Io mi pongo la domanda di cosa pensa di fare il consigliere regionale che ha avuto oltre 15mila preferenze appena tre anni fa. Secondo la mia opinione la responsabilità politica adesso riguarda lui”.
Tra le vostre valutazioni in poule position c’è Massimo Sportelli?
“Io posso dire la mia, ma le valutazioni le faranno i più giovani. Bisogna vedere anche cosa fa lui. Mi sembra intorno abbia un po’ di tutto”.
Ma è fantapolitica ipotizzare un accordo con Piccini?
“Fantapolitica”.
Però anche lui guarda a quei pezzi di Pd che si sono staccati...
“Non siamo mica solo noi. Anche il Chiti ha detto va da solo. Ed anche la sua non è stata una decisione estemporanea, erano mesi e mesi che diceva che qualcosa non andava”. ◀