Il bisogno di risorgere che tutti abbiamo
(...) nel 2004. Però l’uno e l’altro hanno la forza della carne e del sangue, di cui è fatta la vita che anche sonnacchiosi sperimentiamo. La sofferenza profonda, disperata, che spezza il cuore e ferisce il corpo, ma anche la possibilità che sempre è data di ricominciare. E anche molto di più, e lo crede nel profondo chi oggi celebra la Pasqua cristiana: la possibilità di risorgere. Non è un modo di dire, non avesse la carnale realtà di quel Cristo di Piero della Francesca, sarebbe vana la fede nella Resurrezione, per quanto vero e pulsante il nostro bisogno.
La sofferenza è stata tanta in questi anni, in molte famiglie si sono vissuti drammi a cui non si era abituati: la perdita del lavoro, la difficoltà a crescere figli, la povertà a cui non si era abituati, gli orizzonti che sembrano chiudersi. Talvolta anche a me sembra che i figli abbiano davanti anni bui e difficili, diversi ma talvolta peggiori di quelli attraversati dalle generazioni che ci hanno preceduto, che pure hanno conosciuto la devastazione delle guerre. Hanno perduto possibilità, certezze, percorsi che noi e chi era prima di noi abbiamo avuto. Sembra davvero più difficile, eppure guardateli i ragazzi e i giovani che abbiamo accanto. Sanno vivere i nostri tempi anche quando a noi più vecchi sgomenta, non hanno spento gli occhi, perduto speranza. Sono capaci anche qui e ora di grandi orizzonti, riescono a convivere con la precarietà dei tempi, e sempre inventarsi i modi di ricominciare quando qualcosa finisce.
Ancora con coraggio si amano, costruiscono famiglie, partecipano al miracolo della vita, sono capaci di farsi in quattro per gli altri anche quando poco c’è da dividere. Più delle nostre generazioni sono capaci di abitare il mondo, di non fare differenze, di non avere la rabbia come unico abito davanti alle difficoltà che pure ci sono e non sono piccole. Guardate i nostri ragazzi oggi stupiti, e tuffatevi nei loro occhi, rapendo un po’ di quella capacità di risorgere di cui tutti abbiamo bisogno anche quando sembra impossibile. Credeteci, è sempre possibile.
Buona Pasqua a tutti. ◀ Franco Bechis franco.bechis @gruppocorriere.it
P.S. Quando faccio gli auguri cerco spesso le parole di qualcuno più grande e più bravo che sa dire meglio le cose. Oggi vi offro un poeta che a me è tanto caro, Rainer Maria Rilke. E la sua “Consolazione di Maria con il risorto”. Eccola: “Quello che allora provarono: non è forse il più dolce fra tutti i misteri e tuttavia ancora terreno?
Quando Egli, pallido ancora un poco per la tomba, reso più lieve, Le andò incontro: in ogni fibra risorto.
Proprio da Lei per prima. Non si può esprimere a parole quanto erano guariti entrambi.
Sì, da ogni cosa guariti. Non era necessario, che si abbracciassero forte.
Egli posò per un attimo, lievemente, la mano che già diventava eterna, sulla spalla di Lei.
E si fecero entrambi sereni come alberi nella primavera, per sempre insieme, in quella stagione del loro incontro supremo”.