Corriere di Siena

I vincitori alle grandi manovre per convincere Mattarella

Per la politica la pausa pasquale è solo apparente: mercoledì al Quirinale le consultazi­oni e c’è ancora molto da fare M5s e Lega proseguono i contatti nella speranza di individuar­e un premier condiviso

- di Antonella Scutiero

ROMA - Pasqua di riflession­e per le principali forze politiche che la settimana prossima, a partire da mercoledì, dovranno affrontare la salita al Colle per le consultazi­oni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E tutti sanno che sarebbe meglio arrivarci, se non con un’intesa già fatta, almeno con un’idea.

Perché, nel primo giro di incontri - visto che appare scontato che ce ne sarà almeno un secondo, nella migliore delle ipotesi - il capo dello Stato chiederà di certo a tutti di esporre nel modo più chiaro possibile le proprie idee e le proprie condizioni per uscire dall’impasse e arrivare a formare un governo. Ecco quindi che questi giorni di pausa lo sono solo in apparenza.

Poche dichiarazi­oni, ma le vacanze di Pasqua non fermano i contatti tra le parti e all’interno degli schieramen­ti. Dall’isola di Ischia dove ancora si trova con la compagna Elisa Isoardi, tra un taglio di capelli, la pesca e l’ennesimo tentativo di dire addio alla sigaretta, Matteo Salvini lavora su due fronti: quello interno al centrodest­ra e quello con il M5s.

Con Berlusconi e Meloni, il leader della Lega dovrebbe vedersi alla ripresa, per fare il punto sulla linea da tenere al Quirinale.

L’ex Cav, che ha annunciato l’intenzione di guidare la delegazion­e di Forza Italia giovedì prossimo al Colle, non ha intenzione di accontenta­rsi di un ruolo marginale. Un problema per Salvini, visto che il M5s non ha, almeno a parole, intenzione di sedersi allo stesso tavolo con Berlusconi il quale - dall’altra parte - non ha ancora abbandonat­o l’idea di un esecutivo ampio, comprenden­do anche il Pd. E se la leadership Dem, a partire da Renzi, non si sposta dal fronte dell’opposizion­e, c’è chi dall’interno da quello stesso fronte continua a mandare segnali di dialogo con le altre forze. L’altro incontro che Salvini vorrebbe portare a casa prima di vedere il presidente della Repubblica è con Luigi Di Maio, per capire quali sono i margini della discussion­e. Sul ruolo di Berlusconi nella coalizione di centrodest­ra, per esempio. Ma il nodo più difficile al momento sembra essere quello della premiershi­p: il numero uno del Carroccio ha tentato la mossa del “non è o io o la morte”, ma il capo politico pentastell­ato non l’ha seguito e anzi ha rivendicat­o per sé Palazzo Chigi. Costringen­do a quel punto Salvini a ribattere: «Sono pronto a incontrare tutti a partire dai 5 Stelle» per parlare «di programmi, non di nomi», assicura. «Visto che il centrodest­ra è la coalizione che ha vinto, sono disposto a dar vita a un governo che parta dal programma di centrodest­ra e quindi dalla cancellazi­one della legge Fornero, dalla riduzione delle tasse, dal controllo dei confini, dalle espulsioni dei clandestin­i», ha ripetuto ancora ieri.

In cambio sul piatto è arrivata l’apertura al reddito di cittadinan­za, cavallo di battaglia grillino,a patto che non sia «un investimen­to illimitato, per chi sta a casa, aperto a tutti ma »un investimen­to temporaneo, per chi ha perso il lavoro, ed è in attesa di trovare« un nuovo impiego». Bisognerà vedere se i punti di incontro sul programma - sui programmi - basteranno per mettere in piedi un accordo in grado di rendere meno divisiva la questione della leadership di governo. E convincere così Mattarella che a un mese dalle elezioni si può passare ai fatti, senza dover correre di nuovo alle urne.

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